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Un anno fa lo sgombero dell’Xm24: “Tocca fa’ qualcosa!”

Striscioni sull’immobile di via Fioravanti e in altri punti. Le/gli attiviste/i: “Rabbia forte, ma amore per lotta di più. Determinatx a trovare uno spazio”. Oggi iniziativa nel parchetto di via Gobetti; esce trailer di un documentario sulla storia dell’Xm24. Intanto in Comune via libera alla presentazione dei piani attuativi per l’ex Sani e l’ex Mazzoni.

06 Agosto 2020 - 16:35

Esattamente un anno fa lo sgombero dell’Xm24. E oggi: “il nostro spazio pieno di nulla, i nostri cuori pieni di rabbia”. E’ il messaggio apparso nella notte sulla recinzione installata attorno all’immobile di via Fioravanti 24: striscione, manco a dirlo, che già stamattina era stato rimosso. Altri striscioni sono spuntati in diversi punti: la sede del Comune in piazza Liber Paradisus, l’ex caserma Sani, l’ex Telecom destinata ad ospitare la catena “The Student Hotel”. Così le/gli attiviste/i dell’Xm24 in un comunicato: “Era il 6 agosto 2019 quando la ruspa democratica del Pd bolognese abbatteva le mura di Xm24 mettendo fine a un’esperienza di autogestione comunitaria dal basso lunga diciassette anni. Lo sgombero era atteso, era infatti da più’ di due anni che il Comune ci voleva fuori da Xm24 millantando progetti diversi pur di cacciarci: prima una caserma, poi una Casa della Cultura e infine la costruzione di un Cohousing. L’amministrazione comunale di questa città, schiava quanto le destre del diktat neoliberista, agisce oramai da anni a colpi di repressione e privatizzazioni per fare della Bolognina un quartiere vetrina, imponendo un processo di gentrificazione forzata funzionale agli interessi delle oligarchie economiche che sempre più’ determinano le scelte politiche in questa città mercificata. A nulla sono valsi gli appelli in difesa di Xm24 di centinaia di cittadini, né le 10.000 persone scese in piazza per la grande manifestazione del 29 giugno 2019. Le decisioni continuano ad essere imposte forzosamente dall’alto, schiacciando i modelli di partecipazione reale presenti in città, messi al bando da ormai troppi anni. Il 6 agosto Xm24 è stato sottratto a questa città da un’amministrazione che ha dichiarato la nostra esperienza un problema di ‘ordine pubblico’ che va contro lo ‘sviluppo sociale’ in Bolognina. Sarebbe interessante capire di quale ‘sviluppo sociale’ parla l’amministrazione: del processo di militarizzazione della Bolognina, della costruzione dello Student Hotel (un ostello/studentato per ricchi) o del cantiere tuttora aperto del faraonico progetto residenziale della Trilogia Navile? Lo chiamano ‘sviluppo sociale’, ma significa ‘decoro’ e speculazione… La verità è che lo sgombero di Xm24 ha aperto una ferita e lasciato un grande vuoto nel quartiere Bolognina e in città. Infatti, ad un anno dalle ruspe, l’urgentissimo cantiere del Cohousing non è affatto partito ed anzi il progetto ha già subito nuove (brutte) varianti e una consistente lievitazione dei costi di costruzione, trasformandosi nell’ennesima macchina mangiasoldi. La Comunità che girava attorno a Xm24 è tuttora senza casa nonostante l’impegno sottoscritto dal pluri assessore Matteo Lepore lo stesso giorno dello sgombero, quando le/i compagnx erano ancora asserragliatx sul tetto, nel quale si impegnava a trovare una nuova sede per Xm24 entro il 16 novembre dello stesso anno a partire da una serie di spazi pubblici in stato di abbandono da noi proposti come alternativa. Fin da subito è stato evidente come non ci fosse nessuna volontà da parte delle istituzioni di trovare una soluzione reale e percorribile per la nostra esperienza. Uno dopo l’altro tutti gli spazi oggetto della trattativa sono stati scartati dall’amministrazione, mentre sul piatto è comparso uno stabile mai menzionato prima situato vicino alle piste dell’aeroporto, scelta che avrebbe rappresentato un Daspo per la nostra comunità e campo libero alla speculazione in Bolognina, un quartiere oggi ormai completamente smembrato, svenduto, cantierizzato, svuotato da ogni esperienza di socialità solidale autogestita”.

Continua il comunicato: “Di fronte alla sordità dell’amministrazione, abbiamo deciso di riprenderci in quartiere uno spazio da restituire alla città e il 16 novembre 2019 è stata occupata l’ex caserma Sani, di petto e di cuore, per dimostrare come l’autodeterminazione di teste e cuori possa dare luogo all’impossibile. In pieno inverno centinaia di persone con un lavoro mastodontico hanno reso una caserma abbandonata da decenni un luogo attraversato e attraversabile. Mentre le urgenze sociali e ambientali avrebbero imposto il contrario, il 16 gennaio 2020 anche l’ex caserma Sani è stata sgomberata. Sgomberare per speculare, sgomberare per svendere. Sgomberare per togliere spazi di libertà e pensiero critico. Nel frattempo, l’emergenza sanitaria data dal Covid ha sconvolto le esistenze di tante e tanti ed esacerbato le criticità della società in cui viviamo. La gestione securitaria della pandemia ha spianato la strada alla repressione già in atto. A maggio di quest’anno il parco adiacente a quello che fu Xm24 è stato distrutto con un’azione vile un giovedì pomeriggio, a poche ore dal mercato contadino di Campi Aperti e poi recintato: l’ennesimo abuso di potere con la scusa di un cantiere inesistente. Sono state divelte fioriere e panchine attorno agli alberi piantati in memoria del nostro compagno Rocco, sradicate le aiuole, distrutti tavoli, sedie e tutto quanto era stato costruito con cura dalla spinta della libera socialità che si era venuta a creare in questo luogo a partire dal giorno dello sgombero di Xm24. Non paghi di averci privato dei nostri spazi autogestiti, ci hanno voluto togliere anche la libertà di incontrarci in un parco, perché chi come noi non è addomesticabile non è funzionale a questo sistema, e perciò deve scomparire”.

Le attiviste/i dell’Xm24 scrivono a questo punto di trovarsi “oggi di fronte ad un bivio: da un lato il sistema economico capitalista neoliberista votato al denaro e alla produzione, dall’altro la possibilità di essere una comunità che sappia accogliere e sviluppare reali processi dimutuo aiuto e riappropriazione, che sappia prendersi cura di tutte e tutti, senza lasciare nessunx indietro. Senza lasciare barche alla deriva, in attesa della morte o di nuovi aguzzini. Fuori il mondo non migliorerà, nessuno dice che sia semplice, ma conosciamo l’amore di cui siamo capaci: quell’idea folle che viene colta e diventa forza collettiva, sogno ad occhi aperti, dragone bianco su cui volare, quel profumo di libertà che da soli non potremmo mai costruire ma che in tante/i possiamo realizzare. Non ci arrendiamo. La ‘melassa anarcoide senza referenti’ r/esiste ancora e non si fermerà. Il nostro Galeone continua a navigare spinto dalla forza della burrasca, della necessità della non omologazione perché siamo nave dei folli e non vogliamo la normalità strumentalizzata dal potere. Continuiamo a lottare perché possano esistere tanti altri luoghi come Xm24, spazi di autogestione e critica al sistema che sono un prezioso argine alla furia neoliberista che fagocita ogni cosa creando disuguaglianza, povertà, distruzione dell’ambiente. Oggi 6 agosto 2020 la rabbia è forte, ma l’amore per la lotta lo è ancora di più. Siamo determinatx a trovare uno spazio in città per riprenderci gli Spazi di vita e di (R)esistenza di cui abbiamo bisogno! Tocca fa’ qualcosa!”.

Proprio oggi, intanto, è in programma un’iniziativa pubblica all’esterno dell’immobile sgomberato: “Ad un anno dallo sgombero il nostro Galeone vola ancora. Tutte e tutti i sopravvisutx al Nulla, ai finti cantieri, al caldo, ai posti di blocco, sono invitax al parchetto dietro Xm24 (via Gobetti) dalle 17,30 per l’inaugurazione del cantiere fantasma! Radio Spore, piscina volante, guerra di gavettoni, taglio del nastro e sorprese! Porta il tuo contributo per allestire la recinzione del cantiere fantasma, il tuo #rivoglioxm24perchè. Puoi contribuire anche se non sei a Bologna! Mandaci le tue foto o i tuoi messaggi alla mail 6agostoxm24@autistici.org”.

Sempre oggi è stato svelato il trailer del documentario “Come una Foresta in Città-Tratto da una Storia Infinita”, dedicato alla storia di Xm24 grazie a un progetto portato avanti da un gruppo di video-maker di Bologna. Che diffondendo il trailer, scrive: “Ognuno conserva un proprio personale ricordo di quel 6 agosto di un anno fa, chi c’era fisicamente e chi c’era con il cuore. Ma per tutti lo sgombero di Xm24 ha rappresentato una ferita, aperta nella città e nel quartiere. Quest’anno è durato un secolo e altre ferite sono state inferte alla voglia di spazi e di socialità che tante persone hanno dimostrato di avere. Si sono svelate le promesse da marinaio di chi si sentiva ‘naufrago’ e diceva di volere tutti nella stessa grande barca, di chi si ergeva ad argine al ‘nulla che avanza’, senza rendersi conto di essere egli stesso il nulla. Dopo Xm24, anche l’esperienza della ex caserma Sani è stata spazzata via con ferocia, senza che nessuno si interrogasse sui bisogni di chi stava frequentando, animando e riaprendo alla collettività uno dei tanti luoghi abbandonati di Bologna. ‘Come una Foresta in Città’ vuole essere, nel suo piccolo, una nota di speranza, un atto di solidarietà nei confronti dell’esperienza di via Fioravanti 24 e soprattutto un documento, una memoria e un racconto delle persone che credevano e credono in un’altra idea di società e di socialità. Per questo abbiamo deciso di rendere pubblico il trailer del documentario proprio in questa data. Perché in fondo anche noi, impegnati da oltre un anno nella lavorazione di questo progetto, crediamo che la storia infinita sia tutta da scrivere”. Il trailer è disponibile sulla pagina Facebook “Come una Foresta in Città”.

Nel frattempo, il Comune ha fatto sapere ieri che la Giunta ha dato il via libera alla presentazione dei piani urbanistici attuativi per le aree sia dell’ex caserma Sani che dell’ex caserma Mazzoni, che dovranno essere presentati dalla Cassa depositi e prestiti Investimenti Sgr. Ora, ha comunicato sempre l’amministrazione, il soggetto presentatore dovrà consegnare un piano urbanistico dettagliato, sviluppandolo anche alla luce delle prescrizioni indicate nelle due conferenze dei servizi istruttorie da Ausl, Arpae, settori interni del Comune. In entrambe le delibere approvate dalla Giunta si fa salva la facoltà del Comune di fissare ulteriori e diverse prescrizioni alle progettazione anche dopo la presentazione del piano urbanistico attuativo, dicono da Palazzo D’Accursio.