In base al bollettino Arpae di ieri sono state estese alle province di Ferrara, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini le misure emergenziali scattate già nei giorni scorsi per Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. E intanto “ecco arrivare Cgil, Cisl e Uil in soccorso del Passante”, segnala l’Sgb.
Bollino rosso in tutta l’Emilia-Romagna per quanto riguarda i livelli di smog: dopo che nei giorni scorsi le misure emergenziali che impongono limiti alla circolazione anche ai diesel Euro 4) erano entrate in vigore per le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena, il bollettino emesso ieri da Arpae sulla base delle previsioni di superamento dei valori limite giornalieri delle Pm10 ha confermato il provvedimento per i territori in questione e lo ha anche esteso alle province di Ferrara, Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
A Bologna, nel frattempo, prosegue il dibattito sul Passante di mezzo dopo il grande corteo dello scorso 22 ottobre. “Alcuni esponenti del Governo, dopo la manifestazione- scrive Sgb in un comunicato- hanno espresso le loro critiche al passante e al futuro tram, mentre il sindaco del Comune di Bologne e il presidente della Regione Emilia-Romagna, anziché rispondere al tema posto dai 30.000 manifestanti, si sono lanciati in uno scontro tutto politicista con gli esponenti del Governo. Quando ormai la tattica di ignorare completamente una manifestazione di proporzioni enormi come quella del 22 era diventata troppo imbarazzante, ecco arrivare in soccorso Cgil, Cisl e Uil. Con una nota ufficiale questi ‘sindacati’ hanno dichiarato il ‘gassante’ e il futuro tram ‘progetti fondamentali per lo sviluppo della città’. Non paghi, in una logica di ribaltamento della realtà, sono riusciti ad affermare che ‘è ora di finirla con gli stop and go che portano alla paralisi dell’innovazione urbana della mobilità futura e rischiano di tenere Bologna in una condizione di sottosviluppo con gravi ricadute sull’inquinamento atmosferico’. Chi come Cgil, Cisl e Uil difende una grande opera inutile e dannosa, che avrà un impatto ambientale e sanitario devastante, prestandosi inoltre a speculazioni finanziarie i cui costi inevitabilmente ricadrebbero sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, è nemico degli interessi degli stessi lavoratori e di tutti coloro che hanno manifestato il 22 ottobre scorso a Bologna”.