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Scuola: “Un’altra grande giornata di lotta!”

Ieri sciopero del comparto. A Bologna presidio davanti all’Ufficio scolastico e poi corteo dell’Sgb, mentre la campagna BastAlternanza ha manifestato davanti a Eataly. Cobas e Usb al corteo nazionale di Roma.

24 Febbraio 2018 - 12:45

Ieri, in occasione dello sciopero nazionale della scuola proclamato da diversi sindacati di base, a Bologna “circa 100 lavoratori della scuola (docenti e Ata) hanno manifestato davanti all’Ufficio Scolastico Regionale, nel corso del presidio organizzato da Sgb, per respingere fermamente la minaccia di licenziamento di migliaia di maestre diplomate magistrali e l’umiliante ipotesi di rinnovo del contratto nazionale. Durante il presidio, una delegazione di lavoratori, composta tra gli altri dal rappresentante Sgb, diplomate magistrali e personale Ata, ha ottenuto un incontro con l’Usr. Al termine dell’incontro i lavoratori, nonostante la neve, si sono spostati in corteo fino alla Prefettura, dove era previsto l’incontro con il rappresentante del governo sul territorio”. Lo riferisce Sgb, in un comunicato che prosegue così: “All’Ust e alla Prefettura abbiamo consegnato un documento contenente le nostre rivendicazioni, ottenendo l’impegno ad una celere trasmissione rispettivamente al Miur e alla Presidenza del Consiglio. Nel documento si afferma con chiarezza la richiesta dell’annullamento del licenziamento delle diplomate magistrali, attraverso l’emanazione di un provvedimento legislativo d’urgenza che garantisca la stabilizzazione di tutti i precari, docente e Ata, con almeno 36 mesi di servizio. Si richiede la riapertura della contrattazione, con metodi democratici e trasparenti, contro l’ipotesi contrattuale che abbiamo definito un ‘furto’ di salario e diritti. Abbiamo inoltre denunciato, quali effetti diretti della legge 107, l’incremento dei procedimenti disciplinari e dei carichi di lavoro”.

Sempre a Bologna, un’iniziativa a supporto dello sciopero è stata effettuata dalla campagna BastAlternanza davanti a Eataly: “Anche a Bologna oggi abbiamo espresso sostegno allo sciopero convocato dalle realtà sindacali di base a sostegno della scuola pubblica. Sul suolo bolognese il maestro dello sfruttamento e del tratte vantaggio dalla devastazione della scuola pubblica è Oscar Farinetti, che attraverso Fico Eataly World, il mega parco agroalimentare d’eccellenza, approfitta dell’esercito di mano d’opera gratuita creato dall’Alternanza Scuola-Lavoro per continuare a sfruttare e sottopagare i suoi dipendenti. Fico infatti ha attivato un progetto all’interno del programma dell’alternanza scuola-lavoro, che coinvolge ben 20.000 studenti, provenienti da oltre 200 scuole in tutta Italia: 20.000 studenti costretti a lavorare in maniera totalmente gratuita! Non ci sorprende allora il licenziamento, a febbraio, di ben 90 dipendenti, assunti concontratti interinali disdettati e non rinnovati a nemmeno 6 mesi dall’apertura. Perchè assumere dipendenti, quando hai un esercito di mano d’opera gratuita a tua disposizione? E’ il momento di passare dalla resistenza al contrattacco, costruendo momenti che portino sotto accusa non solo il Governo e il PD, ideatori ed esecutori della riforma, ma anche tutte quelle aziende che dallo sfruttamento del lavoro minorile stanno avendo dei profitti, come Fico Eataly World”.

Cobas e Usb erano invece a Roma. Dal comunicato dei Cobas: “Un’altra grande giornata di lotta delle maestre/i diplomate magistrali nel quadro dello sciopero generale contro il contratto miserabile e per l’assunzione stabile di tutti i precari/e. Nel corteo nazionale a Roma 10 mila docenti ed Ata lanciano un forte monito al prossimo governo: cancellare l’inqualificabile sentenza del Consiglio di Stato e restituire a tutti i lavoratori/trici quanto perso in 10 anni di blocco contrattuale”. Il corteo ha attraversato il centro di Roma, “su un itinerario di solito interdetto, ottenuto grazie alla presenza combattiva di tanti lavoratori/trici della scuola, purtroppo sotto una pioggia battente che non ha risparmiato neanche per un minuto i manifestanti, così come la neve aveva intralciato l’arrivo a Roma di vari pullman, ostacolati nell’ingresso in città anche dal traffico caotico delle giornate di forte pioggia”. Scrive l’Usb: “Ci sembra che il quadro sia chiaro sindacalmente e politicamente. Il livello della misura è colmo, la rabbia dei docenti e degli Ata aumenterà sempre di più quando la farsa dell’aumento raccontato nelle cifre al lordo sarà al netto in busta paga aggredito da crisi inflazione e aumento dell’iva. Questa piazza movimentata, organizzata, forte manda un messaggio di dignità e una risposta al vergognoso trattamento che lo Stato italiano riserva ai lavoratori pubblici: esternalizzati, precarizzati, truffati da accordi sindacali al ribasso. E’ ora di cambiare! In questo paese occorre una svolta politica e un radicale cambiamento sul piano sindacale. I lavoratori sono stanchi, ma non si arrendono”.