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San Pietro in Casale, arriva in piazza la risposta alle intimidazioni fasciste

Iniziativa pubblica domani pomeriggio e nuovi attestati di solidarietà per la scuola di Poggetto. Intanto alle Longhena gli insegnanti dedicano il bonus di merito a un convegno “sui cambiamenti in atto nella scuola pubblica”.

14 Giugno 2017 - 13:46

“Siamo un gruppo di donne e uomini che vive e attraversa il territorio di San Pietro in Casale. Il susseguirsi dei fatti accaduti presso la scuola Rodari di Poggetto ci allarma e ha sortito in noi il desiderio di costruire un momento di confronto per condividere riflessioni e festeggiare la scuola pubblica”. I fatti sono la notizia, diffusa da un giornale nazionale e smentita dall’istituto, di “presunte notte gay” inscenate in una classe e  le successive intimidazioni da parte di Forza Nuova. Ora la decisione è dunque quella di convocare per giovedì 15 dalle 17,30 un’iniziativa pubblica in piazza dei Martiri nel paese, intitolandola “A scuola di democrazia, libertà e uguaglianza”. Con interventi di docenti e scrittrici, ma anche letture e attività per bambini. “Siamo vicine e vicini alle docenti, ai genitori, alle alunne e agli alunni della scuola che in questi mesi hanno subito diverse offese e minacce ad opera da soggetti estranei alla scuola anche provenienti da forze neofasciste”, aggiungono i promotori su Facebook.

L’iniziativa è rilanciata dai Cobas e dal coordinamento Precari della scuola, che scrive: “No agli attacchi alla scuola pubblica laica e pluralista, no agli attacchi fascisti, no all’omolesbobistransfobia. Tutta la nostra solidarietà alle maestre e agli alunni e alle alunne della scuola Rodari di Poggetto. Giovedì 15 giugno dalle 17,30 tutti e tutte a San Pietro in Casale per partecipare all’iniziativa organizzata dai cittadini e dalle cittadine resistenti del territorio!”.

Usb Scuola Bologna “aderisce al presidio cittadino di giovedì 15 giugno a San Pietro in Casale – è invece la nota diffusa dal sindacato  – in difesa della libertà di insegnamento e contro tutte le forme di integralismo e di intolleranza che pensano di fissare limiti alla varietà e alla pluralità di visioni del mondo che la scuola laica e democratica deve trasmettere”.

Prosegue Usb: “Democrazia, libera espressione e uguaglianza evidentemente danno fastidio a chi nella propria pratica politica sussume solo violenza fascista e insensata ignoranza. Per queste ragioni invitiamo iscritti, militanti, genitori, studenti, cittadini a non lasciar cadere questi gravi atti di intimidazione politica e culturale verso le maestre della scuola Rodari di Poggetto e a partecipare all’iniziativa”.

Anche il Comitato bolognese Scuola e Costituzione “aderisce alla iniziativa di genitori, insegnanti e cittadini che si terrà giovedì 15 giugno a San Pietro in Casale per difendere la locale scuola primaria la cui attività educativa è stata duramente attaccata da gruppi reazionari e integralisti che intendono negare la sua impostazione costituzionale fondata sulla laicità e la libertà di insegnamento”.

Sulla vicenda interviene anche il centro sociale Vag61: “Scuola. Pubblica. Laica. Per capire quanto ognuna di queste tre parole possa essere potente basta constatare quanta paura fanno. C’è chi teme anche solo ognuna di esse presa singolarmente e, ovviamente, non può che essere terrorizzato nel vederle intrecciate tra loro. E’ quanto dimostra la vicenda che ha coinvolto la scuola elementare di Poggetto a San Pietro Casale, finita nel mirino di sigle neofasciste prima per lo spettacolo “Fa’afafine” e poi per false notizie in qualche modo associate alle nozze gay. Dispiace e fa arrabbiare, ma non stupisce. Ad alcuni la scuola fa paura, perchè libera dall’ignoranza ed apre nuovi mondi. Ad alcuni ciò che è pubblico fa paura, perchè preferiscono muoversi nell’ombra. Ad alcuni ciò che è laico fa paura, perchè è segno tangibile di libertà. Ecco perchè la scuola di Poggetto fa perdere la testa ai neofascisti.Ecco perchè con ogni probabilità ciò ben si abbina ad un oscurantismo di più ampia portata, ben vestito e sempre attento tanto agli affari quanto ai voti intrisi di odio e paura. Ed ecco perchè siamo solidali con il personale della scuola di Poggetto e con le famiglie che proprio non ci tengono a vivere nel medioevo sognato da chi pensa che anche una scuola elementare possa essere terreno fertile per la propaganda omofoba e liberticida. Alla lontana i fascisti dalle scuole!”.

A tema scuola, ma tornando in città a Bologna, si segnala l’iniziativa di un gruppo di insegnanti delle Longhena, che ha deciso di rinunciare al bonus per i docenti istituito con la Buona scuola destinando il premio ricevuto dal dirigente scolastico “per organizzare un convegno cittadino sui cambiamenti in atto nella scuola pubblica”,  previsto dalle 16,30 di oggi alle Scuderie di piazza Verdi. “Gli insegnanti delle Longhena si sono confrontati sul significato di questa operazione trovandosi contrari alla logica che sta alla base di questo premio – scrivono gli organizzatori – che divide la classe docente, promuove la competizione tra insegnanti invece della collaborazione che è la condizione fondamentale per migliorare la scuola. E’ nata cosi’ l’idea di organizzare un convegno cittadino, aperto, di carattere politico dove si rifletta sull’istituzione del bonus, che apra un dibattito sullo stato attuale della scuola e delle politiche scolastiche, sulla condizione dei lavoratori della scuola”.