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Intimidazioni contro la scuola di Poggetto: “Non restiamo indifferenti”

L’associazione Primo Moroni – Nuova Casa del Popolo di Ponticelli dopo lo striscione neofascista a San Pietro in Casale: “Non facciamo sentire sole le insegnanti, diamo loro tutto il nostro sostegno”.

06 Giugno 2017 - 12:29

Scuola, aula scolastica (foto da flickr @mediciconlafrica)Scuola, aula scolastica (foto da flickr @mediciconlafrica)L’associazione Primo Moroni – Nuova Casa del Popolo di Ponticelli prende parola sulle intimidazioni contro la vicina scuola di Poggetto: “Questo è un appello a essere vigili e non indifferenti a ciò che succede attorno a noi, sul nostro territorio; è un appello a prendere una posizione, non solo come associazioni, collettivi e realtà autorganizzate ma anche e soprattutto come singoli individui. Non è la prima volta purtroppo che ci troviamo a scrivere in merito alle ingerenze da parte di gruppi neofascisti nella scuola elementare di Poggetto, fatto questo gravissimo e che non può e non deve passare inosservato. Per chi non lo sapesse questa scuola è l’ultima realizzata tra quelle che fanno parte dell’istituto comprensivo di San Pietro in Casale: piccola, immersa nel verde e colorata; qui sono ospitati anche alcuni animali di cui si prendono cura le varie classi dell’istituto. Una scuola accogliente, con maestre appassionate che propongono attività inclusive sull’educazione alle differenze, contro i pregiudizi di genere e non solo. Abbiamo partecipato ad alcune delle attività extrascolastiche organizzate da queste maestre e abbiamo collaborato con loro per realizzare dei laboratori didattici e ludici per bambin*. Questo ci ha permesso di constatare la tanta disponibilità e voglia di fare (bene) e una forte convinzione accompagnata dalla consapevolezza di muoversi nel giusto”.

Continua il comunicato: “Certamente per combattere l’intolleranza, la violenza e promuovere una cultura che vede nella diversità un arricchimento occorre muoversi sul piano educativo. Se non insegniamo alle nuove generazioni un modo diverso di vivere e di relazionarsi con l’altr* allora non possiamo aspettarci che la società cambi e progredisca. Chi fa il mestiere dell’insegnante tutto ciò lo sa benissimo; chi fa il mestiere dell’insegnante sa che la didattica è una minima parte del lavoro, perché tra gli scopi della scuola vi è quello di formare persone sulla base di valori quali la solidarietà, l’accoglienza e il rispetto per le differenze, nonché sviluppare le potenzialità umane e intellettuali di alunni e alunne nella diversità di ognuno. Sembra quindi che queste maestre sappiano fare bene il loro lavoro e sembra anche che a qualcuno la cosa dia molto fastidio. La notte tra l’1 e il 2 giugno il gruppo neofascista di forza nuova – bologna appende sul cancello della scuola uno striscione con scritto ‘La vostra cultura è contro natura’. Nel comunicato lanciato sui social networks si fa riferimento a un episodio-bufala, la cui veridicità è stata infatti immediatamente smentita dai media. Quindi, nonostante la notizia si sia rivelata falsa, forza nuova ha deciso di cavalcare l’onda per giustificare l’affissione di questo vergognoso striscione. Lo hanno fatto di notte, indisturbati, perché forse avevano paura o semplicemente si vergognavano (giustamente) a mostrare i loro volti. Questo indegno siparietto si è verificato anche qualche tempo fa, poco prima della partecipazione di alcune classi della scuola allo spettacolo teatrale Fa’afafine. In quella circostanza l’associazione femminile Evita Peron, legata sempre a forza nuova, aveva agito esponendo striscioni di protesta e organizzando nauseabondi volantinaggi finalizzati a infangare l’operato delle maestre, esponendole così alla gogna mediatica. Conseguenza di ciò è stata che le classi si sono recate a teatro praticamente scortate dalle forze dell’ordine, in un assetto militare e in un clima decisamente intimidatorio… il tutto molto poco educativo. Ottimo risultato!”.

Conclude l’associazione Primo Moroni: “Ora, perché l’estrema destra fascista bolognese si preoccupa così tanto di quello che succede nella scuola elementare di Poggetto? Chi li sostiene, chi li informa e appoggia localmente? Forse questi individui vorrebbero approfittare del dibattito che è andato aprendosi sul tema, per condurre una campagna di propaganda a loro esclusivo uso e consumo. I genitori, la dirigenza scolastica e la comunità tutta si sta rendendo conto della gravità di quanto sta succedendo? Il fascismo è nato e ha preso piede in sordina, nell’indifferenza popolare. In poch* si sono resi conto di cosa fosse, se non quando ormai risultava difficile contrastarlo apertamente. Ecco, impariamo dalla storia recente, manteniamo alta la guardia, informiamoci, non restiamo indifferenti e non permettiamo a questi movimenti di distruggere ciò che di positivo è stato costruito e si continua a costruire. Appoggiamo le insegnanti e non facciamole sentire sole, diamo loro tutto il nostro sostegno. Tocca a loro il compito di svolgere – giorno dopo giorno – il programma pensato in accordo con gli organi preposti, mettendo sé stesse in gioco, in prima persona e a volto scoperto. Non spetta certo a qualsivoglia associazione e/o gruppo di pressione a caccia di notorietà, esprimere censure di sorta a riguardo. Ricordiamo tra l’altro che poco più di un mese fa su via Castello, la strada che porta al Casone Partigiano di Rubizzano, sono comparse delle schifose scritte fasciste inneggianti al duce e contro la resistenza. L’invito, nuovamente, è quello a non sottovalutare il susseguirsi di tutti questi rigurgiti fascisti e muoversi insieme così da contrastarli più efficacemente. L’antifascismo è un valore fondante la nostra società, così come l’istruzione e l’educazione alle differenze. Non facciamo che 4 infami provocatori distruggano quanto di buono è stato costruito nel tempo, con impegno e dedizione!”.