Attualità

Roma / Torna la tendopoli a Porta Pia

Ieri cortei nella capitale, confluiti in serata davanti al ministero delle Infrastrutture, da dove sabato partirà “la prima grande manifestazione contro il governo Renzi”, convocata dai movimenti contro precarieta e austerity.

10 Aprile 2014 - 16:22

(da Radio Onda d’Urto)

“Roma non si vende, casa e reddito per tutti!” sono tra gli slogan scanditi ieri durante la manifestazione che ha riportato i movimenti per il diritto all’abitare a riprendersi Porta Pia. Una risposta agli sgomberi delle occupazioni di lunedì scorso. 6 in totale le palazzine occupate, tre di queste però sono state immediatamente sgomberate.

La giornata di ieri, mercoledì 9 aprile, è iniziata con un corteo interno alla Sapienza dei collettivi studenteschi e assemblea sul pratone dell’ateneo. Nel pomeriggio l’appuntamento era invece a piazzale Aldo Moro, da qui ha mosso i primi passi una manifestazione che ha raggiunto Porta Pia, piazza da dove sabato partirà la sollevazione, la manifestazione nazionale contro il governo Renzi e il jobs act con le parole d’ordine “una sola grande opera: casa e reddito per tutte/i”. In serata una assemblea e poi davanti al ministero delle infrastrutture di Lupi sono spuntate anche le prime tende.

“Già da stasera rimarremo qui per far capire che la partita sul decreto Lupi è appena comincata – avverte Paolo Di Vetta dei Blocchi Precari Metropolitani – Se servirà radicalizzare lo scontro ci stiamo preparando a farlo, non perché ci piace la violenza, ma perché il Piano Casa è in realtà un pacchetto di speculazione edilizia”.

“Vogliamo una risposta e una presa di parola pubblica e collettiva rispetto a quello che è accaduto nei giorni scorsi e dare inizio al count-down per il corteo del 12 aprile”. A parlare è Luca Fagiano del Coordinamento Cittadino lotta per la casa, che aggiunge “nella prima grande manifestazione contro il Governo Renzi metteremo sotto assedio il ministero dello Sviluppo economico, quello del Lavoro e del Welfare e faremo il corteo su via Nazionale, da sempre preclusa alle lotte dei movimenti”.