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::: Notizie brevi :::

Rinviato uno sfratto per morosità incolpevole a San Pietro in Casale | Banca Rotta al terzo giorno di occupazione: “Ieri 150 in assemblea, siamo qui per concretizzare il percorso di dichiarazione di uso civico di questo spazio e vederlo riconosciuto” | Nuove torri al Savena, spunta l’amianto e le/i cittadine/i presidiano il cantiere.

14 Marzo 2022 - 19:24

Rinviato uno sfratto per morosità incolpevole a San Pietro in Casale. “Stamattina siamo stati a fianco di una famiglia con quattro minori e la madre in stato di gravidanza che secondo assistenti sociali e sindaco sarebbero dovuti uscire dall’appartamento per finire nell’ennesima stanza di albergo senza garanzie”, scrive Asia-Usb, spiegando che “il marito è stato licenziato da uno dei tanti magazzini della logistica dove il lavoro precario e i cambi appalto lasciano a casa centinaia di lavoratori. Siamo riusciti a rinviare lo sfratto, nonostante la presenza di tre volanti dei Carabinieri, grazie al picchetto resistente di attivisti, inquilini e solidali”. Il sindacato inquilini denuncia inoltre che “il sindaco e gli assistenti sociali hanno chiaramente spiegato che il Comune non dispone di alloggi pubblici per chi non ha garantito il diritto alla casa e non intendono farlo nel futuro”.

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Banca Rotta, al terzo giorno di occupazione, informa che ieri “dopo la festa e il presidio notturno sono cominciati i lavori di pulizia e primo ripristino di uno spazio sottratto per oltre 10 anni ad un qualsiasi utilizzo, lasciato all’incuria e allo spreco energetico in quanto riscaldato senza motivo per anni. Alle 14 c’è stata un’assemblea cittadina partecipata da oltre 150 persone in cui si è cominciato a spiegare i concetti che stanno dietro il progetto Banca Rotta e, collettivamente, è iniziata la pianificazione delle attività in coerenza con un progetto, pensato e scritto nel bando che ci ha permesso di vincere l’assegnazione dei locali dell’ex banca”. Prosegue il collettivo: “Siamo qui per concretizzare il percorso di dichiarazione di uso civico di questo spazio e vederlo riconosciuto e siamo per realizzare il tavolo permanente sulle politiche di gestione e assegnazioni degli spazi in città. Noi restiamo fedeli ai nostri impegni l’unico grande assente è il Comune”.

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Non si ferma la mobilitazione delle/i residenti del Savena che si oppongono alla costruzione di un nuovo complesso residenziale nel villaggio Due Madonne: stamattina è partita un’attività di presidio del cantiere per vigilare, in particolare, sullo smaltimento dell’amianto rinvenuto durante le lavorazioni. Lo ha deciso l’assemblea “molto partecipata” svolatasi sabato in piazza Lambrakis, “nella quale si è rilanciata la volontà di continuare la lotta sia sul piano delle forme di lotta, sia dal punto di vista legale. Tutti hanno riconosciuto come centrale e decisivo il controllo diretto e la vigilanza sui lavori di eliminazione dell’amianto presente nel cantiere, vista anche la presenza di un plesso scolastico adiacente”. Lo scrive il Comitato NO Palazzoni Due Madonne, segnalando che oggi “abbiamo visto con i nostri occhi che i lavori di scavo nel cantiere con una ruspa nella zona subito esterna al sito dove si trova l’amianto sono ripartiti immediatamente. Noi crediamo che tutto questo sia intollerabile e non tuteli assolutamente la salute dei residenti e ci confermano sempre più che questo cantiere e questa speculazione edilizia vanno fermati”. Domani di nuovo presidio dalle 10.