Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Su alcune statue in città maschere a forma di teschio, Extinction Rebellion: “installazione evoca conseguenze crisi climatica” | In piazza Scaravilli lavori per 850 mila euro, blitz Cua e grande scritta sulla pavimentazione: “Dateli a noi” | Sgb alla nuova amministrazione: “Basta sfruttamento educatrici/tori in appalto” | Tamponi gratuiti, Tper non cede: Usb verso sciopero.

20 Ottobre 2021 - 21:28

“Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre in diverse città italiane, tra cui Bologna, sono comparse delle grosse maschere a forma di teschio sulle teste di oltre trenta statue in tutta Italia. Si tratta dell’azione artistica ‘The voice OFF the Planet // La Voce Spenta del Pianeta’, curata dall’artista Michele Tombolini in collaborazione con Extinction Rebellion“, segnala sui social la sigla ambientalista, spiegando che “l’installazione vuole evocare le devastanti conseguenze della crisi climatica ed ecologica evidenziando, tramite il teschio, la morte del pianeta e delle specie che ospita, umani compresi. La croce sulla bocca simboleggia come la verità sulla gravità della crisi in atto e del collasso climatico verso cui ci stiamo dirigendo non venga raccontata. Le piante che crescono verso l’alto rappresentano la vita e la possibilità che abbiamo di salvarci se scegliamo di dire la verità e agire immediatamente”.

* * *

“850 mila euro – ma dateceli a noi” è quanto si legge su una grande scritta tracciata oggi sulla pavimentazione di piazza Scaravilli, dove “questo pomeriggio abbiamo portato un po’ di Split”, spiega il Collettivo Universitario Autonomo, “una piazza per il cui nuovo volto decorosissimo l’Unibo ha ben pensato di spendere 850.000 euro, mentre per noi diventa sempre più difficile campare dignitosamente, mentre veniamo multatə quando siamo in piazza, mentre veniamo scacciatə dai luoghi che dovrebbero essere nostri da camionette, per far spazio a dehor e ad un nulla che diventa sempre più ingombrante. Nel processo di vetrinizzazione della nostra città non c’è posto per noi”, ma “non vogliamo essere invisibili, vogliamo case per tuttə e non studentati di lusso per pochə, vogliamo vivere la città e non essere ghettizzatə ai bordi, vogliamo cultura, musica, autogestione”.

* * *

“Solo nel Comune di Bologna si contano più di 800 educatrici e educatori in appalto sui servizi scolastici e alcune centinaia nella gestione dei nidi in convenzione. Tutte lavoratrici e lavoratori in appalto che pur svolgendo funzioni pubbliche e servizi alla cittadinanza hanno di fatto meno diritti e meno salari di coloro che li svolgono direttamente assunti dai Comuni”, scrive Sgb in un comunicato. “Al nuovo sindaco di Bologna e alla sua nuova Giunta metropolitana chiediamo come Sgb di aprire tavoli includenti dei sindacati realmente rappresentativi del settore, come Sgb, che vadano in primis a valutare strade amministrative per migliorare la condizioni dei lavoratori dei servizi scolastici in appalto, allo scopo di impedirne lo sfruttamento ed il pagamento a cottimo da parte delle cooperative sociali, come accade oggi”, aggiunge Sgb, che sta inviando richieste incontro nel merito a Comuni e Città metropolitana; intanto per lunedì è previsto un incontro con Palazzo D’Accursio sull’appalto di integrazione scolastica, che vale 65.000.000 di euro in cinque anni.

* * *

Stamattina l’Usb ha incontrato Tper sul tema Green pass e, mentre fuori si svolgeva un presidio delle/i lavoratrici/ori, la direzione aziendale “si è mostrata totalmente indisponibile nel considerare la possibilità di garantire l’accesso gratuito ai temponi per i dipendenti. La Usb ha ribadito la propria posizione contraria all’estensione del Green pass nei luoghi di lavoro, a favore di vere misure per la salute e la sicurezza dei lavoratori, sostenendo che le attuali normative prevedono che i costi di ogni procedura di prevenzione devono essere a carico delle aziende e datori di lavoro e non scaricate su lavoratrici e lavoratori. Sono ancora molti i disagi per chi non riesce a prenotarsi i test”. Ora Usb intende “procedere verso l’indizione di uno sciopero del personale” e segnala che “sui problemi causati dal decreto del governo Draghi, in Tper come in altre aziende pubbliche e private, si svolgerà un presidio presso la Prefettura di Bologna il prossimo venerdì 22 ottobre dalle ore 10,30”.