Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Zaky, Saperi Naviganti: “Muri zona universitaria rompono silenzio su rapporti UniBo-Eni in Egitto” | Cua a Parigi per le mobilitazioni contro la Lppr | Sportello antisfratto Imola: da accordo Acer-Comune ancora “repressione e ingiustizia” | Taglio alberi ai Prati di Caprara, l’appello di Rigenerazione No Speculazione | Vandalizzato murale per Arafat.

06 Marzo 2020 - 20:09

“In attesa dell’udienza che si terrà domani, tra le strade semi vuote della città, oggi sono stati i muri della zona universitaria a rompere il silenzio, a denunciare ancora una volta la dittatura di Al-Sisi e gli accordi tra l’UniBo ed Eni in Egitto”. E’ quanto riporta il collettivo universitario Saperi Naviganti sulla sua pagina Facebook, allegando le fotografie di alcuni manifesti affissi sui muri della zona universitaria. L’attacchinaggio di oggi si inserisce nelle iniziative in solidarietà a Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato al Cairo lo scorso 8 febbraio per reati di opinione con le accuse di sedizione sui social e apologia di terrorismo. “A quasi un mese dall’arresto – continua il collettivo – seguito dall’immediata incarcerazione, la situazione per Patrick George Zaki non è cambiata. Al contrario, dopo il trasferimento nel complesso carcerario di Tora de Il Cairo, avvenuto all’insaputa di familiari e legali, le preoccupazioni aumentano”.

* * *

“Siamo a Parigi!”, ha scritto ieri il Cua sui social, segnalando di aver “partecipato oggi alla grande giornata di lotta che ha visto mobilitarsi la città di Parigi. La mattinata ha avuto inizio con blocchi delle università diffusi e partecipati da diverse categorie. Erano presenti non solo studenti universitari, ma anche lavoratori e soprattutto ricercatori e dottorandi, principali comparti dell’istruzione sotto l’attacco della Lppr, legge pluriennale di programmazione della ricerca, che prevede uno stravolgimento totale dell’attuale modello su cui si basa la ricerca. La riforma infatti prevede tagli di fondi pubblici e l’affidamento ad investimenti privati per portare avanti dottorati e ricerca”. Nel corso della manifestazione, “non è bastata la celere schierata a fermare il corteo, che si è ripreso la città, a ritmo di tamburi e di cori. La lotta è dura e i parigini lo sanno, ma più forte hanno voglia di gridare. E noi con loro abbiamo sperimentato la gioia e la rabbia sociale di cui sono portatori fieri”.

* * *

“Si scrive ‘cambio culturale’, si legge repressione e ingiustizia”. Così lo Sportello antisfratto di Imola commenta un accordo siglato tra Acer Bologna e Comune di Imola per la gestione del patrimonio Erp della città. “Siamo alle solite, di nuovo, invece che investire nell’edilizia pubblica per permettere a sempre più persone di poter accedere alle case popolari- scrivono gli attivisti- si decide di scatenare la solita guerra fra poveri, togliendo diritti a qualcuno per creare l’illusione di darne ad altri. Addirittura si aggiunge la figura di un ‘controllore’ per chi vive negli alloggi popolari. Noi crediamo che non siano queste le misure urgenti da prendere per quanto riguarda la situazione di stallo che ormai da anni si sta verificando a Imola, ma l’apertura di un nuovo bando, lo stop alla vendita del patrimonio pubblico, l’apertura di nuovi alloggi per accogliere sempre più persone, solo per fare qualche esempio. Lo Sportello antisfratto continuerà a battersi contro queste politiche totalmente inique e antipopolari che da ormai troppi anni tolgono diritti invece che assicurarli”.

* * *

Il comitato Rigenerazione No Speculazione segnala che oggi l’assessore Valentina Orioli ha parlato in aula del taglio degli alberi ai Prati di Caprara. Orioli ha affermato che l’intervento è partito da un esposto di alcuni residenti, che hanno richiesto una pulizia dell’area. Questa risposta “ci getta nello sconforto. Dobbiamo capire- commenta il comitato- che in città ci sono persone che vedono negli alberi una minaccia, un fastidio, un problema. Gli alberi sporcano, costano, fanno ombra, attirano gli animali. Insomma sono vivi, cosa ci vogliamo fare? Cittadini che fanno un esposto per pulire un’area invasa da rifiuti, ottengono che si passi con le ruspe triturando gli alberi. Chiediamo aiuto a tutte e tutti, aiutateci a far capire che gli alberi sono la nostra vita , che devono essere rispettati e ringraziati, e non mutilati e abbattuti”.

* * *

“La famiglia Shihadeh ha fatto eseguire a sue spese un piccolo ‘murales’ in onore a Yasser Arafat su ponte Stalingrado, all’interno di un programma di riqualificazione delle mura cittadine. Nel nostro piccolo ci sembrava di aiutare la città e di celebrare un grande leader politico, premio Nobel per la pace. È stato leggermente vandalizzato due giorni dopo. Lo abbiamo fatto sistemare. È stato rivandalizzato in maniera pesante, con scritte xenofobe contro l’islam (Yasser Arafat non ha legami religiosi, tant’è che Al Fatah è un partito laico). Nessuno si è espresso sull’argomento, ovviamente”. Lo segnala un post pubblicato sulla pagina della Caffetteria Al-Salam: “Faremo risistemare in modo massiccio il murales e siamo già sicuri che lo rivandalizzeranno”.