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Logista, Si Cobas: “Due mesi di trattative inutili, nessun posto di lavoro”

Comune, Sgb occupa l’anticamera del sindaco: “Buttati fuori da videocall su rientro in presenza e green pass”. Presidio all’Inps nell’ambito di una mobilitazione nazionale promossa dall’Usb, le rivendicazioni: “Smart working fino al termine dell’emergenza sanitaria e tamponi gratuiti”. Richiesta, quest’ultima, avanzata dal sindacato anche per i dipendenti di Tper: “Sarebbe un segnale virtuoso di attenzione”.

07 Ottobre 2021 - 17:56

“Dopo due mesi di trattative inutili, nessun riscontro positivo e nessun posto di lavoro per i 90 lavoratori Logista, licenziati in 36 ore con un messaggio WhatsApp. Appena arrivati a Tortona, dove è stata spostata parte della produzione del deposito di Bologna, Logista prontamente e come suo solito fare ha sbarrato le porte, perché è troppo difficile confrontarsi con lavoratrici e lavoratori che ‘lor Signori’ hanno licenziato! Avevamo detto che qualora non ci fossero stati posti di lavoro per tutti avremmo ripreso la via maestra, la lotta! Ecco oggi il tempo è scaduto, vogliamo che Logista si prenda la responsabilità e si faccia carico di tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito a far aumentare il profitto della multinazionale Logista Italia!”. Così i Si Cobas sui social network all’indomani della nuova riunione di aggiornamento del tavolo sulla vertenza.

In Comune, invece, Sgb ha protestato occupando per diverse ore l’anticamera del Sindaco, dopo aver denunciato come una propria delegazione sia stata “buttata fuori” da un incontro online che, si legge nel comunicato stampa, “aveva come argomento il rientro dallo smart working straordinario ed il green pass.  A seguito dell’occupazione i delegati Rsu di Sgb, hanno incontrato il Direttore Generale dott. Montalto il quale si è espresso favorevolmente rispetto alla richiesta di convocazione della RSU su un tema così importante. Dalle parole ora bisogna passare ai fatti e quindi attendiamo la convocazione con tutte le RSU, per il prossimo incontro che dovrà tenersi appena pubblicate le linee guida del governo, prima del 15 ottobre, così come avviene negli altri enti locali a partire dalla Regione Emilia Romagna. Al direttore generale abbiamo ricordato che il referendum promosso da SGB ha visto la partecipazione al voto di più di 1800 dipendenti, cosa mai successa prima nel comune di Bologna, di cui il 97% si è espresso con un si alla richiesta di ripristino della democrazia sindacale nel proprio ente. Il Direttore Generale, prendendo atto del risultato, sì è impegnato ad organizzare un incontro fra SGB ed il nuovo sindaco in tempi brevi per affrontare la questione della democrazia sindacale complessivamente”.

Sgb “stigmatizza” infine una “funzionaria Cgil” per aver “implicitamente chiesto che venissero presi provvedimenti nei confronti dei lavoratori che hanno organizzato la consultazione referendaria in quanto secondo lei non erano state rispettate le norme Covid nell’organizzazione dello stesso. Una fake news”, ma “ovviamente nessun provvedimento potrà essere preso perché semplicemente il fatto non sussiste.  Non ci faremo intimidire la nostra lotta è la lotta di tutti”.

Oggi anche a Bologna è andata infine in scena la giornata di mobilitazione nazionale del pubblico impiego promossa da Usb verso lo sciopero generale dell’11 ottobre. Il sindacato di base ha organizzato un presidio davanti alla sede dell’Inps “per il diritto a lavorare in sicurezza, allo smart working emergenziale fino al termine dell’emergenza sanitaria, a tamponi gratuiti, a un buon contratto collettivo 2019-2021 che rafforzi le retribuzioni, contrattualizzi il lavoro agile e definisca un positivo e innovativo sistema di classificazione”. Usb interviene anche sulla situazione Covid e l’applicazione del green pass in Tper, scrivendo che la dirigenza della società “si è dichiarata finora indisponibile ad aprire una seria riflessione sull’impatto di questa norma sul servizio pubblico e sui dipendenti in termini di disservizi, di diritti e sulle garanzie di salute e sicurezza”. Per l’Usb è fondamentale che Tper “si faccia carico del costo dei tamponi per tutti i lavoratori e le lavoratrici per consentire all’azienda, insieme all’uso delle mascherine, del distanziamento sociale e le altre forme di prevenzione anti Covid, di garantire le attività con un elevato standard di sicurezza”: in questo modo Tper “lancerebbe un segnale virtuoso di attenzione e tutela nei confronti dei dipendenti”.