In queste ore protesta nel settore trasporti, volantinaggi e presidi. Nei prossimi giorni altri appuntamenti pubblici e braccia incrociate anche per i dipendenti comunali. Le segnalazioni di Sgb, Usb e Cobas.
Proseguono a Bologna le mobilitazioni nel mondo del lavoro: tra oggi e i prossimi giorno sono numerosi i momenti di protesta e informazione promossi dai sindacati di base. L’Sgb, per cominciare, informa che da ieri sera è in atto un nuovo sciopero dei ferrovieri, che si protrarrà fino alle 21 di stasera per protestare “contro i progetti di privatizzazione e di ‘messa sul mercato’ del gruppo Fs, la più grande azienda pubblica italiana. Si vuole fare cassa con un bene pubblico per gonfiare ulteriormente i portafogli dei soliti speculatori finanziari: banche ed imprenditori vari, a scapito del interesse collettivo ad avere un trasporto pubblico efficiente che abbia finalità sociali e che sia compatibile con l’ambiente”. Per spiegare le ragioni dello sciopero, l’Sgb ha programmato anche un volantinaggio nella mattinata di oggi in stazione.
Anche l’Usb affronta il nodo trasporti, ma non solo: oggi va in scena “il primo sciopero di quattro ore dei lavoratori Tper contestualmente con lo sciopero nazionale dei lavoratori delle Fs. In questa occasione, l’Usb di Bologna ha organizzato una iniziativa in Piazza Re Enzo dalle ore 17,30 alle 20,30 dal titolo ‘GazeBologna: verso lo sciopero generale’. Questa è la prima iniziativa pubblica di lancio dello sciopero nazionale che è stato indetto per il 23 settembre e durante il presidio sarà possibile firmare la petizione nazionale ‘Voglio lavoro e stato sociale’ che coincide con i contenuti dello stesso sciopero nazionale indetto contro il Governo Renzi e le politiche dettate dall’Unione Europea”. Alle 19 dibattito pubblico per “dare voce alle varie istanze cittadine che vedranno l’Usb impegnata in un prevedibile duro confronto anche con la prossima giunta Merola”.
Ancora l’Usb, poi, ha organizzato per lunedì 27 una giornata di informazione e denuncia sul Decreto Madia: “L’iniziativa è promossa nell’ambito della campagna nazionale ‘Facciamo un 48’ che allude alla promessa di licenziare i lavoratori pubblici in quarantotto ore, mentre quello di cui abbiamo tutti bisogno è ottenere servizi di qualità e diritti ‘in 48 ore’. La giornata si articolerà in due presidi, con volantinaggio e raccolta firme, la prima dalle 10 alle 12 davanti alla sede provinciale Inps di Bologna in via Gramsci 6 e la seconda, dalle 13 alle 15, nel piazzale della Regione in viale Aldo Moro”.
I delegati Cobas del Comune, infine, hanno deciso di proclamare uno “sciopero breve” per consentire ai lavoratori di Palazzo D”Accursio di riunirsi nonostante l’amministrazione abbia deciso di vietare alle singole sigle sindacali di convocare autonomamente le assemblee. Lo sciopero è in calendario per martedì 28: i Cobas invitano ad incrociare le braccia dalle 14 fino a fine servizio. “Non potendo richiedere un’assemblea”, recita la nota dei Cobas, “questo sciopero viene indetto per consentire a tutti i lavoratori del Comune di darsi appuntamento” nella sala Cenerini del quartiere Porto-Saragozza, in via Pietralata, dalle 14,30 alle 17,30. Da un lato, i Cobas intendo discutere di “come muoverci per tutelare il diritto dei lavoratori di poter parlare liberamente con i propri rappresentanti sindacali”. Dall’altro, c”e” il tema della Progressioni economiche orizzontali: “Saranno negate a più di 1.000 colleghi”, ricorda il sindacato di base. “A quasi un anno dalla raccolta delle 1.600 firme e a cinque mesi dall”accordo (da noi rifiutato), facciamo chiarezza su quali saranno le ripercussioni e, soprattutto, su quali possibili azioni potremo intraprendere dopo la pubblicazione dei nomi degli oltre 1.000 colleghi esclusi”.