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In Emilia-Romagna quasi cinquecento donne nel 2023 sono scappate da un partner violento

E hanno chiesto ospitalità a una delle 15 strutture antiviolenza sul territorio. Complessivamente i dati del Coordinamento regionale dei centri e dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna segnano incrementi negli accessi, grazie a una maggiore emersione del fenomeno dopo un regresso in pandemia. Oggi le piazze di Non una di meno.

08 Marzo 2024 - 12:25

Il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna ha diffuso i dati relativi agli accessi alle sue 15 strutture nel corso dell’anno solare 2023. Nella grande maggioranza dei casi l’autore delle violenze, di solito “violenze multiple che si ripetono nel tempo“, spiega il coordinamento, è il partner o l’ex partner, e “uno degli indicatori più significativi della gravità delle situazioni di violenza è rappresentato dalla richiesta di essere ospitate“. Nel corso del 2023 lo hanno fatto 490 donne con 469 figli. Complessivamente sono state 4.855 le donne che si sono rivolte ai quindici centri sul territorio, il 94% di loro perché vittime di violenza, il 74% per la prima volta, un terzo di queste ultime sono migranti. Le nuove accolte che hanno subito violenze fisiche sono state 2.089 (61,7%), 1.298 (38,4%) quelle che hanno subito violenze economiche, 700 hanno subito violenze sessuali (il 20,7%) e 3.071 violenze psicologiche (il 90,8%)

Rispetto al 2022 le richieste sono in crescita del 16%: si conferma, dunque, “l’aumento delle richieste di aiuto, già registrato a fine ottobre 2023 anche in relazione agli anni precedenti al 2020, in cui si era verificato un drastico calo dovuto all’emergenza Covid”.

Per quanto riguarda specificamente Bologna, sono usciti anche i dati della Casa delle donne per non subire violenza del capoluogo: nel 2023 le donne che si sono rivolte alla struttura sono 997, nel 97% dei casi perché vittime di violenza: gli accessi sono stati “i più alti di sempre, superando anche il picco precedente del 2019″, si spiega in una nota, “e segnando un ritorno alla tendenza positiva di crescita degli accessi che si era temporaneamente interrotta con la pandemia”. L’aumento delle persone accolte “non registra quindi un dato negativo, ovvero un aumento dei casi di violenza, sottolinea l’associazione, ma piuttosto una maggiore emersione del fenomeno“.

Nel corso dell’anno si sono rivolte alla Casa per la prima volta 727 donne (+111 dal 2022), 228 di loro sono migranti, 421 (58%) hanno dichiarato di aver subito violenza fisica, 214 (29%) hanno subito violenza economica, 196 (27%) hanno subito violenza sessuale e 681 (93%) violenza psicologica. In 381 hanno figli/e: di 658 bambine e bambini più della metà, 337, hanno a loro volta subito violenza diretta o assistita. Sono state 87 le donne ospitate (41 delle quali con figli) e 72 i minori.

Per quanto riguarda le donne migranti vittime di tratta e sfruttamento, sono 25 le donne accolte, dieci per la prima volta nel 2023, sei di quest’ultime per sfruttamento sessuale. Quasi tutte hanno figli.

Il coordinamento partecipa in queste ore alla mobilitazione per l’8 marzo promossa da Non una di meno, con un presidio iniziato alle 9,30 in piazza Maggiore e poi con un corteo che partirà alle 17 da piazza XX settembre.  Sono diversi i settori dove sono stati indetti scioperi per la giornata di oggi: la scuola, la sanità, i servizi comunali, le ferrovie.