Quello di partner, ex, parenti e amici, nel 94% dei casi, secondo i dati raccolti nel 2022 dai centri antiviolenza del bolognese e pubblicata a ridosso della mobilitazione femminista del 25 novembre.
La Città metropolitana ha pubblicato i dati raccolti dai servizi antiviolenza sull’andamento della violenza di genere sul territorio nell’anno 2022.
Il rapporto, diffuso pochi giorni prima della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, dettaglia i casi di 1.121 le donne accolte: il 27% ha un’età tra i 18 e i 29 anni, il 26% tra i 30 e i 39 anni, il 21% è nella fascia d’età fra i 40 e i 49 anni e il 16% ha più di 50 anni. Il 40% è nubile, il 34% coniugata, l’8% convivente, il 6% divorziata e il 4% separata.
Nel 41% dei casi dichiarano di avere subito violenza di tipo psicologica, nel 28% fisica, nel 17% economica, nel 14% sessuale. Il 44% vengono dirette ai centri dai servizi sociali, il 24% dalle forze di polizia.
La grandissima parte delle violenze, il 94%, avviene da parte di una persona conosciuta: per il 56% delle volte è il partner, per il 23% l’ex partner, per il 10% da un familiare, per il 5% un amico/conoscente.
Due donne su cinque delle accolte interrompono il percorso, spesso per problemi economici, abitativi, ma talvolta anche per una delusione rispetto all’operato dei centri stessi
Stabile, rispetto allo scorso anno, il numero delle donne ospitate in pronte accoglienze e casa rifugio, 104 complessivamente di cui: 74 in pronta emergenza (rivolta alle donne con o senza figli, che subiscono violenza intra o extrafamiliare e necessitano di una immediata ospitalità), 20 in casa rifugio (luogo sicuro e protetto in cui intraprendere un percorso di uscita dalla violenza e ricostruire la propria autonomia), 10 in casa rifugio ad alta intensità educativa.
Aumentano i casi in cui le donne prendono contatto con le forze di polizia (dalle 311 del 2021 alle 371 del 2022) e quelli in cui sporgono denuncia (da 185 a 279).