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Contributi Covid alle/gli studentesse/i: “L’Alma Mater deve fare chiarezza e aprire un altro bando”

Cua: “E’ facile rendersi conto di come questo sia l’ennesimo provvedimento che, più che aiutare realmente persone in difficoltà, sventola come una bandierina la presunta magnanimità dell’Università”.

26 Gennaio 2021 - 12:07

Le/gli studentesse/i del Cua vogliono che l’Università faccia chiarezza sul “Bando di concorso per l’assegnazione di contributi a favore di studenti universitari in condizioni disagiate iscritti all’anno accademico 2019/2020″ e di finanziare un nuovo avviso, più inclusivo e con più fondi. “La mattina del 5 gennaio 2021, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna ha reso noti, tramite e-mail, i risultati del ‘Bando Covid’, bando per la destinazione di contributi a studenti e studentesse, dottorandi e dottorande che avessero potuto dimostrare di aver subito un drastico calo di reddito a causa della pandemia di Covid-19“, scrive il collettivo: “In particolare il candidato doveva presentare la documentazione necessaria a testimoniare una di queste condizioni: decesso di un percettore di reddito del nucleo familiare; perdita del lavoro di un percettore di reddito del nucleo familiare; sospensione dell’attività lavorativa (cassa integrazione – sospensione dell’attività imprenditoriale) di un percettore di reddito del nucleo familiare; gravi patologie dello studente o di un componente del nucleo familiare. Le problematiche rispetto ad una misura che potrebbe sembrare ‘caritatevole’ sono molte. Persistono, anche in questo bando, i criteri di merito dimostrando che la produttività viene sopra qualunque cosa nei ragionamenti della governance universitaria, anche sopra la vita stessa. I 640.000 euro messi a disposizione sembravano già all’epoca risultare esigui vista la quantità di persone toccate direttamente e in maniera pesante da questa crisi sociale e sanitaria. Non si poteva partecipare al bando se si aveva già fatto richiesta per la borsa di studio ma bisognava comunque aver inviato il proprio Isee e Ispe ad Er-go. Oltre a ciò, troviamo alquanto perplimente la scelta della denominazione di ‘studente disagiato’ per chi ha partecipato al bando. Detto questo, torniamo alla data del 5 gennaio 2021. Dopo più di tre mesi vengono comunicati i risultati del bando. In una totale violazione della privacy di studenti e studentesse, le risposte negative vengono mandate ad un indirizzario di mail istituzionali (@studio.unibo.it) non nascosto e denominato ‘BandoDisagiatiNonIdonei’.com. A chiunque dei/delle partecipanti è possibile vedere chi altro ha partecipato al bando, ed è stato respinto. Ma il contenuto delle mail è ancora più scoraggiante: a molt* viene imputato di non aver allegato correttamente un documento senza specificare di quale documento si tratti. Addirittura, ad alcun* è stato detto di avere un Isee o Ispe troppo alto contraddicendo il documento dell’Agenzia delle entrate precedentemente mandato ad Er-go. I contributi sono stati assegnati senza stilare una graduatoria e centinaia sono le studentesse e gli studenti esclusi dall’assegnazione. Per un totale di 640.000 euro messi a disposizione su una complessità di 87.590 tra student*esse iscritt* all’Unibo”.

Per il Cua “è facile rendersi conto di come questo sia l’ennesimo provvedimento che, più che aiutare realmente persone in difficoltà, sventola come una bandierina la presunta magnanimità dell’Università di Bologna. Non ci stanchiamo di ribadire che questa è la stessa università che, in barba a tutte le difficoltà del momento, non ha abbassato neanche di un centesimo le tasse universitarie durante quest’anno e non ha spostato di un’unità la soglia Isee al di sotto della quale poter pagare meno tasse o non pagarle affatto. Non è possibile sperare nello stare messi peggio degli altri per riuscire a campare; è necessario un radicale cambio di paradigma del welfare studentesco in senso universale e dell’istruzione universitaria verso la gratuità. Per quanto riguarda il caso specifico del ‘Bando Covid’, chiediamo all’Alma Mater Studiorum: che si faccia chiarezza su come sono stati assegnati i contributi del bando; che venga aperto un nuovo bando, con modalità di partecipazione chiare, per tutti/e gli/le studenti/esse che hanno subito un calo di reddito causato dal Covid, e che questo bando sia più inclusivo per quanto riguarda i requisiti richiesti; che il nuovo bando assegni dei fondi adeguati ai bisogni dei/delle partecipanti e che quindi nessuno ne venga escluso”.