"Non è in discussione l'inattualità di un contesto di assembramento", scrive il Cua, ma "rifiutiamo la dicotomia del buoni o cattivi, ligi o irrispettosi, timorati o untori. Piazza Scaravilli è reale e con lei la manifestazione del disagio prodotto dalla pandemia, che non termina col lucido metallo delle transenne, semmai si sposta e acutizza altrove".
Si consuma l’ultimo rumore
09 Febbraio 2021 - 10:11