Acabnews Bologna

Case vuote e tasche vuote, così a Bologna fallisce il mercato degli affitti

L’inflazione sale, i salari no e così oltre un terzo dei proprietari che potrebbero affittare non lo fa e spesso perché ha paura di non essere pagato, risultato: 7.000 appartamenti sfitti, 4.500 destinati agli affitti brevi, canoni su del 9%, 6.000 famiglie in cerca di alloggio.

24 Maggio 2024 - 10:02

Un banale quanto diabolico meccanismo rende quasi impossibile trovare un alloggio in città. Lo ha fotografato una recente analisi del mercato degli affitti a Bologna realizzato la nota società di consulenza Nomisma, che spiega come gli affittuari nell’ultimo periodo abbiano “subito difficoltà ad affrontare gli impegni economici a causa della riduzione del potere d’acquisto, sul quale ha inciso l’aumento dell’inflazione a fronte di salari stabili“.

Non c’è un boom di morosità: il 73% dei proprietari dichiara di non averne subita da parte degli inquilini, un valore più alto di quello di altre regioni. Ciò nonostante, il clima sociale ed economico fa sì che molti proprietari di immobili diversi da quello che abitano non ripongano fiducia nei confronti della capacità degli affittuari a far fronte al canone: così, il 35% di loro afferma di non avere alcuna intenzione di affittare immobili di proprietà.

Il risultato di tutto ciò? Un mercato bloccato. Canoni di locazione che nella seconda metà dello scorso anno sono aumentati di quasi il 9%, rispetto alla media delle principali città italiane ferma al 3,8%. E poi, stavolta secondo altri dati in circolazione, 7.000 alloggi sfitti in città, altri 4.000 in provincia. A fronte di 6.000 famiglie in cerca di un alloggio.

Insomma, la città potrebbe accogliere tutte e tutti, oggi, anche a prescindere dai 4.500 appartamenti destinati agli alloggi brevi turistici. Invece non succede, la mitologica mano invisibile dell’economia liberale è assente, non pervenuta, non c’è. Domanda e potenziale offerta non si incontrano perché altre mani molto visibili si arraffano tutti i margini di profitto di ogni settore produttivo costringendo larghissime fasce di popolazione a salari e redditi troppo bassi per permettersi quel che dovrebbe essere un diritto inalienabile: un maledetto tetto sopra la testa, una casa.