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Alla Dozza riesplode il Covid: decine di contagi

Sospese le attività lavorative, scolastiche, educative, sportive e di volontariato. Il Garante per i diritti delle persone private della libertà personale chiede di “valutare l’opportunità di varare provvedimenti che possano contemplare la concessione di una riduzione della pena detentiva”.

13 Gennaio 2022 - 10:20

Riesplode l’emergenza Covid tra le/i detenute/i del carcere della Dozza: sono sicuramente decine quelle/i contagiate/i. Sullo sfondo del perenne sovraffollamento della struttura, con circa 750 presenze a fronte di una capienza regolamentare che non arriva a 500 posti, il Garante comunale Antonio Ianniello ha parlato ieri di 30 persone positive, “senza sintomi o con sintomi non particolarmente accentuati”. Ma, a quanto si apprende, in realtà nel frattempo il numero è diventato già più alto rispetto a questa cifra. Lo stesso Ianniello del resto ha parlato di un bilancio “suscettibile di incremento, anche in ragione degli esiti dei test che in questi giorni si vanno effettuando su tutta la popolazione detenuta”. Visto il moltiplicarsi dei casi accertati in alcune sezioni del secondo piano e del reparto femminile, infatti, la direzione sanitaria si è vista costretta ad effettuare i tamponi a tutte/i le/i detenute/i per monitorare e cercare di arginare la diffusione del virus.

Ma la situazione è tale che per Ianniello “non apparirebbe minimamente incongruo se nelle sedi competenti si iniziasse davvero a valutare l’opportunità di varare provvedimenti che possano contemplare la concessione di una riduzione della pena detentiva, nella misura che si riterrà più adeguata”. Ad esempio, dice il Garante, si potrebbe pensare “alla liberazione anticipata speciale, correlata al periodo trascorso in carcere durante il tempo dell’emergenza sanitaria, proprio perché sono stati anni in cui i detenuti hanno anche dovuto sopportare condizioni particolarmente rigide, con situazioni che ne hanno comportato la chiusura all’interno delle camere detentive anche h24 per periodi più o meno prolungati”.

Ianniello sottolinea che “come già in passato, durante questa emergenza sanitaria, l’andamento del contagio all’interno del carcere potrà comportare l’accentuazione del profilo meramente custodiale della detenzione, potendo le attività trattamentali (e gli ingressi dall’esterno, compresi i contatti in presenza con i congiunti) risentire di necessarie sospensioni e riduzioni, se le condizioni sanitarie dovessero peggiorare, anche in relazione alla possibile chiusura in via precauzionale delle sezioni detentive in cui si sono verificati casi di positività”. Tuttavia, aggiunge il Garante, considerato che “la campagna di vaccinazione fra i detenuti è proseguita e ha avuto un’importante percentuale di adesione, è fermo il convincimento del locale livello di gestione penitenziaria di preservare lo svolgimento delle attività all’interno, laddove possibile”.

Ma anche in questo caso, trapela dalla Dozza, la situazione è già cambiata perchè da oggi risutano sospese tutte le attività lavorative, scolastiche, educative, sportive e di volontariato.