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“Vincono le lavoratrici e i lavoratori dell’accoglienza”

Usb dopo la mobilitazione aperta nei giorni scorsi: “La cooperativa Arca di Noè ci ha comunicato il ripristino delle condizioni di lavoro per le operatrici della scuola, la garanzia di prosecuzione del servizio e la garanzia di salario pieno per il periodo di cassa integrazione imposto nelle ultime settimane”.

18 Maggio 2021 - 17:42

“A seguito delle mobilitazioni degli ultimi giorni oggi siamo stati convocati dalla cooperativa Arca di Noè. La cooperativa ci ha comunicato il ripristino delle condizioni di lavoro per le operatrici della scuola, la garanzia di prosecuzione del servizio e la garanzia di salario pieno per il periodo di cassa integrazione imposto nelle ultime settimane”. E’ l’aggiornamento diffuso dall’Usb dopo la manifestazione effettuata alcuni giorni fa prima davanti all’Asp e poi in Comune. “Vincono le lavoratrici e i lavoratori dell’accoglienza”, scrive il sindacato di base: “Respinto ai mittenti la gestione della crisi aziendale attraverso il solito ricorso agli ammortizzatori sociali senza il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici. Il servizio di scuola di italiano è stato riconosciuto come fondamentale attività trasversale su tutto il settore accoglienza, perciò Asp assieme alle cooperative che hanno in gestione i servizi convocherà un tavolo di coordinamento per organizzare e rimodulare tali servizi senza fare pagare la crisi ai lavoratori. Abbiamo dimostrato che la sindacalizzazione, l’unità dei lavoratori e la determinazione posso cambiare lo stato delle cose”.

Ancora l’Usb: “È una grande vittoria perché abbiamo rimediato al danno causato da scelte aziendali inopportune e abbiamo imposto un nuovo tipo di ragionamento dove la voce e la forza dei lavoratori hanno un peso fondamentale. Esprimiamo soddisfazione per la presa in carico delle nostre giuste rivendicazioni da parte del Comune e di Asp. Non finisce qua perché conosciamo da vicino le pessime condizioni di lavoro di tutti i lavoratori in appalto nel sociale. Il messaggio è chiaro: se il Comune di Bologna e Asp non controllano gli appalti, sarà compito nostro imporre con la nostra forza e le nostre ragioni un controllo pubblico su tutti i processi di riorganizzazione, sulla qualità del lavoro e sul rispetto dei contratti. La solidarietà è un’arma se agita con gli strumenti della lotta sindacale, senza compromessi e senza trattative al ribasso sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici. Divisi siamo nulla, uniti siamo tutto. Chi tocca uno tocca tutti”.