Domenica l’associazione di proprietari Ape Confedilizia manifesterà contro il blocco delle esecuzioni. Asia-Usb: “Durante una pandemia e conseguente crisi, non possono proprio aspettare a buttare per strada famiglie e persone”. Unione Inquilini: “Ci sarebbe quasi da sorridere, se non ci fosse da piangere”.
Ape-Confedilizia Bologna sabato sarà in domenica sarà in piazza Maggiore per “la sua prima manifestazione” nella storia, ha annunciato in questi giorni l’associazione di proprietari immobiliari. L’obiettivo è protestare contro “l’illiberale e populista blocco degli sfratti” stabilito a livello nazionale fino al 31 dicembre tenendo conto delle difficoltà economiche create agli inquilini dall’emergenza Covid-19. Per l’Ape c’è in ballo, nientemeno, che “l’annientamento del diritto di proprietà”. La notizia è accolta così da Asia-Usb, in un comunicato che riceviamo a pubblichiamo: “Secondo l’Ape l’appuntamento in piazza di domenica 25 ottobre sarà un momento utile per riflettere sull’importanza della Proprietà, il fantomatico annientamento del diritto della loro proprietà (cioè speculare sugli affitti) e contrastare il ‘populista blocco degli sfratti’ – che è secondo loro contrario al dettato costituzionale, al diritto naturale e addirittura al principio del buon senso… Ringraziamo gli organizzatori dell’evento per averci mostrato ancora una volta in modo chiaro chi sono i nostri nemici: per Ape e Confedilizia il profitto viene sempre prima della nostra dignità, delle nostre vite e dei diritti fondamentali come il diritto alla casa, che non vengono nemmeno lontanamente considerati. Ringraziamo i facinorosi manifestanti di aver chiarito una volta per tutte che anche durante una pandemia globale ed una conseguente crisi economica, non possono proprio aspettare a buttare per strada famiglie e persone. Come già detto, la pandemia e conseguente crisi economica stanno inasprendo la crisi abitativa, purtroppo strutturale nel nostro paese: caroaffitti, speculazione, carenza di alloggi pubblici e riduzione/perdita del reddito (che si riflette sul pagamento dell’affitto) erano problemi quotidiani per moltissimi cittadini prima del Covid-19, ed aumenteranno significativamente. Vogliamo essere chiari su un punto però, non si tratta di negare che la mancanza di un’entrata mensile come quella di un affitto possa rappresentare una difficoltà per piccoli proprietari (se l’affitto percepito rappresenta il reddito, per quest’eventualità però sono stati messi in campo diversi ammortizzatori), si tratta di evidenziare che la rendita immobiliare non può valere più del diritto alla casa per tutti e tutte! I più sentiti auguri ai neo-manifestanti, speriamo che domenica in piazza ricevano quanto di solito viene riservato a chi si organizza e combatte per casa, diritti e lavoro in questa città”.
Sullo stesso argomento dice la sua, su Facebook, anche l’Unione Inquilini: i rappresentanti di Ape “fanno quasi sorridere se non ci fosse da piangere. È sotto gli occhi di tutti la situazione delle politiche abitative in questo paese e di come, negli anni passati, i vari governi che si sono susseguiti abbiano tranciato di netto tutto quello che negli anni di lotte sociali, sindacali e politiche per la casa si era ottenuto, il primo fra tutti l’Equo Canone che con la sua abolizione ha aperto al capitalismo liberista il mercato immobiliare e dell’affitto. I salari si sono sempre più ridotti ed in una città come Bologna l’affitto non è calato di un centesimo e influenza larga parte del salario degli inquilini. Siamo consapevoli, e per fortuna, che non tutte le associazioni di proprietari la pensano così e molte stanno cercando di trovare soluzioni tampone per una crisi che mai si era rivelata come quella dei nostri giorni. Ma questa crisi è solo la punta dell’iceberg. Un ‘enorme iceberg’ che ha mostrato tutte le pecchè del liberismo più selvaggio. Pensiamo che manifestare per il ‘sacro diritto alla proprietà privata’ non solo sia sbagliato in un momento come questo ma che sia la base di una logica eversiva verso la Costituzione Italiana. Parlano di Diritto ma si scordano sempre il Dovere, ‘la funzione sociale’, che la proprietà privata deva avere nei confronti del popolo, sancito nell’articolo 42 della Costituzione Italiana. Auspichiamo che si inizi a parlare seriamente di un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica e di porre freno alla continua erosione dei salari e di calmeriare il selvaggio mercato dell’affitto”.