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Solita musica su piazza Verdi: giro di vite in arrivo?

Ieri si è svolto il Comitato per l’ordine pubblico sulla zona universitaria con Prefettura, Questura, Procura e Comune. Intanto lo sportello Mò Basta, dopo il blitz di ieri in Regione: “Servono risposte reali, non chiacchiere”.

29 Settembre 2016 - 16:54

Piazza Verdi (foto Zic)Com’era facile prevedere, dal Comitato per l’ordine pubblico che ieri ha affrontato le tematiche riguardanti piazza Verdi e dintorni emerge il solito refrain: anche se finora le comunicazioni ufficiali sono rimaste piuttosto vaghe, c’è da scommetere che la loro traduzione pratica preveda una maggiore presenza di forze dell’ordine. Nulla di nuovo sotto il sole della zona universitaria, dunque. Al tavolo di ieri hanno partecipato i vertici di Prefettura, Questura, Procura e Comune. “Sarà verificata- ha fatto sapere Prefettura- la possibilità di mettere a fattore comune risorse già presenti e saranno assunte ulteriori iniziative anche in collaborazione con l’Università”, il cui rettore Francesco Ubertini è stato invitato a partecipare al tavolo. Le misure concrete e le modalità con cui adottarle “saranno tecnicamente approntate nei prossimi giorni”. Il sindaco Virginio Merola ha aggiunto: “Si è deciso di rafforzare il coordinamento tra le istituzioni e abbiamo deciso alcune iniziative per la repressione dello spaccio e dell’abuso di alcol”.

E intanto, restando in tema di vita universitaria, lo Sportello per il diritto allo studio “Mò Basta” torna ad intervenire sulle tematiche sollevate ieri con il blitz nell’ufficio della vicepresidente della Regione, Elisabetta Gualmini: “Vogliamo risposte reali al problema abitativo, non chiacchiere! A Bologna la casa costa troppo, è difficile da trovare e spesso non è adeguata alle esigenze degli universitari. Con questa consapevolezza ieri abbiamo dato voce alle migliaia di studenti che vivono il disagio abitativo sulla loro pelle, occupando gli uffici della regione abbiamo indicato i responsabili di questa situazione riuscendo quantomeno a rompere il silenzio intorno a questo problema, con la consapevolezza che solo continuando la mobilitazione riusciremo a ottenere soluzioni reali. Abbiamo voluto denunciare con forza una situazione in continuo peggioramento. Inoltre l’enorme speculazione dei palazzinari intorno alla questione affitti studenteschi si unisce all’assenza di servizi essenziali per il diritto allo studio, ad anni di presunti buoni propositi e false promesse. Il rettore Ubertini a poche ore dall’iniziativa si esprime a mezzo stampa ed è costretto a riconoscere che il problema esiste ed è reale, ammettendo di fatto le responsabilità dell’università e promettendo   soluzioni ancora lontane e insufficienti rispetto alla situazione degli studenti. L’apertura di un nuovo studentato non risolve minimamente un problema che da anni coinvolge migliaia di studenti. Il tutto in un contesto in cui addirittura c’è chi sceglie di non richiedere nemmeno l’alloggio a causa dei disservizi di ergo: basti pensare che fino al 17 ottobre centinaia di studenti non sapranno se potranno accedere o no agli studentati, pur avendone i requisiti. Inoltre va ricordato che la presunta soluzione presentata dal rettore Ubertini è un progetto fermo al 2006, targato Cofferati-Calzolari: il progetto ‘mille alloggi’ attraverso il quale l’università si impegnava a dar vita a mille nuovi alloggi studenteschi entro 5 anni ma ora che ne sono passati 10 i nuovi alloggi sono solo 300, sperduti in mezzo ad un enorme cantiere nel quartiere Bolognina, nulla rispetto alla quantità di studenti che ogni anno si trovano a stringere sempre più la cinghia, vessati dalle spese astronomiche una città sempre più costosa”.

In questo contesto si può constatare ancora una volta come il Pd “non perde occasione per dimostrare tutto il suo odio verso i giovani. Si, il Partito democratico odia i giovani e ancora una volta lo dimostra definendo i problemi/bisogni studenteschi ‘non un priorità’  proprio a pochi giorni dall’ultima sparata del premier Renzi che annuncia l’investimento di ben 200 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, ennesima grande opera inutile. Si  mostra così tutta l’inadeguatezza di un partito di Governo che non sa come dare risposta ai bisogni della gente e tanto meno a quelli dei giovani. È sotto gli occhi di tutti che i problemi dei meno abbienti sono tanti e in continuo aumento, ma è altrettanto evidente che le risorse ci sono e vengono spese per ingrassare armatori, costruttori, lobbies, politicanti e faccendieri che da anni sottraggono risorse essenziali agli ultimi di questo paese. Le politiche di un partito che ci vuole nel ricatto del lavoro gratuito, attratti da hashtag mirabolanti; impassibili mentre vengono smantellati gli ultimi residui di welfare, non possono che divenire sempre più inaccettabili dal momento che la situazione si aggrava sempre più. Vogliamo dare risposta ai nostri bisogni e siamo pronti a farlo insieme ai tanti che soffrono questa situazione. Non ci beviamo le bufale sul lavoro giovanile e la comunicazione nuovista che sa già di stantio, ma ci organizziamo per riprenderci quello che ci è stato negato. Per questo rilanciamo, martedì  11 ottobre alle ore 18 al 32 di via Zamboni, un’assemblea pubblica per discutere della grave situazione degli alloggi e degli affitti studenteschi e  organizzarci insieme”.