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Zona universitaria, potrebbero rispuntare le ronde

Dopo la sperimentazione dei mesi scorsi, il rettore Ubertini dichiara che l’Ateneo sta valutando di far ripartire la vigilanza privata. Intanto nel mirino securitario finisce anche un concerto della Banda Bassotti previsto per sabato al Pratello.

27 Settembre 2016 - 19:39

rondeIn zona universitaria potrebbero presto tornare a circolare le ronde private apparse la scorsa primavera. “Il servizio di vigilanza messo in campo dall’Ateneo nei mesi scorsi è servito, ma era sperimentale ed è stato sospeso. Ora stiamo valutando di riprenderlo”, ha dichiarato oggi il rettore Francesco Ubertini. Il quale, rispetto alle polemiche degli ultimi giorni sulla zona unversitaria, ha anche detto: “Collettivi e associazioni studentesche fanno anche attività culturali positive. C’è tutta una parte che rientra nel sistema universitario sano. Se ci trovassimo senza manifestazioni di dissenso ci dovremmo preoccupare: lo trovo fisiologico. Detto questo però dobbiamo arrivare a trovare un punto di equilibrio”.

Intanto, nel giro di vite invocato negli ultimi giorni sull’uso delle piazze cittadine è incappata anche la Festa di Liberazione che il Prc ha organizzato per sabato al Pratello, prevedendo tra le altre cose anche un concerto della Banda Bassotti. Se in un primo momento erano state ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, il Prc oggi ha fatto sapere che alla fine il Quartiere ha fatto un passo indietro, prevedendo la partecipazione di 5.000-6.000 persone e negando il via libera fino ad un parere positivo della Questura. Se ne dovrebbe parlare nel Comitato per l’ordine pubblico in programma per domani, ma a quel punto mancheranno pochissimi giorni alla data già calendarizzata per l’evento. “Nonostante tutto sia stato fatto per tempo, con il conseguente investimento di denaro (non pubblico)- scrive il Prc- il rimpallo di responsabilità dell”amministrazione comunale boicotta di fatto un’iniziativa nata dalla generosità e dalla fantasia di cittadini, residenti, compagni di Rifondazione comunista e di tutte quelle realtà che hanno fin da subito sostenuto questa giornata”. E’ la linea delle amministrazioni del Pd, che “svuotano gli spazi pubblici di partecipazione e poi abbaiano al degrado”, aggiunge Rifondazione che a questo punto rilancia: visto che circola una stima di alcune migliaia di partecipanti, “non ci resta che chiedere piazza Maggiore” spostando la Festa all’8 ottobre.