Editoriale

Sgombera, copia e incolla

“Non si può tollerare l’occupazione del patrimonio pubblico”, ha dichiarato la vicesindaca Clancy. Parole spiccicate – leggere per credere – a quelle già usate a suo tempo da Merola. E anche da Cancellieri. E pure da Delbono. E ovviamente da Cofferati. Ma lo sgombero di Natale in via Zampieri non ci dice solo questo.

24 Dicembre 2021 - 13:22

“Occupazioni? Di fronte all’infrazione delle regole non si può essere tolleranti” (Sergio Cofferati)

“Occupazioni abusive di aree pubbliche non possono essere tollerate” (Flavio Delbono)

“Le occupazioni non saranno tollerate da questa amministrazione” (Anna Maria Cancellieri)

“A nessuno piace la tolleranza verso l’illegalità e le occupazioni” (Virginio Merola)

“Non si può tollerare l’occupazione del patrimonio pubblico” (Emily Clancy)

E’ di ieri lo sgombero di due alloggi Erp in via Zampieri, occupati dopo essere rimasti vuoti per lungo tempo. L’ennesimo nella storia recente di questa città. Quanto accaduto dice diverse cose. La prima: gli sgomberi continuano. Sarebbe stata una grossa ingenuità pensare il contrario per l’insediamento della nuova Giunta. I sindaci cambiano, ma non a tal punto. Certo, è fin troppo banale dirlo ma lo sfratto di due alloggi a poche ore dal Natale si farebbe notare anche nella città meno progressista d’Italia: non c’è laicità che tenga, è una vigliaccata. Uno sgombero è uno sgombero è uno sgombero e resta tale anche in un giorno anonimo di un mese qualsiasi, ma una scelta di questo genere ha il sapore acido di un messaggio politico: brutta storia.

La seconda: il primo sgombero sotto la nuova Giunta, oltre che in un periodo così freddo e festivo, meritava una risposta sociale e un’attenzione di ben altro spessore. Alle realtà direttamente coinvolte va dato atto di aver promosso l’occupazione e portato la protesta contro lo sgombero fin sotto le finestre del Comune, ma la giornata di ieri mostra a livello cittadino una debolezza su cui è bene interrogarsi. Le reti di mutuo soccorso hanno molti nodi da stringere e la città nel suo complesso mostra alte dosi di indifferenza, mentre l’emergenza abitativa è sempre lì che morde e la pandemia acuisce le diseguaglianze.

La terza: l’assonanza tra le affermazioni riportate all’inizio di questo articolo è fulminante. Sia chiaro, se ci piacessero le semplificazioni non faremmo questo giornale e non ci interessa sovrapporre storie personali e situazioni politiche diverse. Così come sappiamo che la frase della vicesindaca Clancy è estrapolata da una dichiarazione molto più ampia, ma il compito di uno strumento di informazione come Zic è cercare di dare voce a chi non ne ha, non alle istituzioni che possono contare su corposi uffici stampa e canali di accesso costanti alla sfera mainstream: chi volesse approfondire, può trovare l’intervento integrale di Clancy sul sito del Comune. Ma in ogni caso quella frase resta, insieme al passaggio in cui l’assessora afferma che in via Zampieri “non c’è stato nessuno sgombero abitativo” perchè le/gli occupanti al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine non erano in casa.

“Le occupazioni non possono essere tollerate”, è il ritornello che risuona negli anni da Palazzo D’Accursio, scaricando su poche occupazioni tutto il peso di centinaia di alloggi pubblici sfitti da ristrutturare e delle lunghe graduatorie di assegnazione. Anche le parole sono frutto di precise scelte e torna in bocca, così, quel sapore acido.

La musica, insomma, è sempre quella: un disco rotto.