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Rinviato uno sfratto in via Marco Polo

L’Adl Cobas, dopo il picchetto, denuncia “l’assenza dei servizi sociali territoriali, in questo caso del quartiere Navile, e delle istituzioni in una situazione di marginalità che vede una persona con gravi problemi di salute abbandonata a se stessa nell’affrontare il rischio di perdere la propria abitazione”.

08 Novembre 2021 - 18:22

“Stamattina eravamo in via Marco Polo per evitare che H. fosse sfrattato dall’alloggio Acer dove risiede da diversi anni. Anche grazie alla presenza di numerosә solidalә al picchetto, è stata respinta l’esecuzione e ottenuto un primo rinvio di 60 giorni!”. Lo riferisce l’Adl Cobas. “Abbiamo dovuto però ancora una volta constatare l’assenza dei servizi sociali territoriali, in questo caso del quartiere Navile, e delle istituzioni in una situazione di marginalità che vede una persona con gravi problemi di salute abbandonata a se stessa nell’affrontare il rischio di perdere la propria abitazione”, continua l’Adl: “Consapevoli delle grandi mancanze strutturali e finanziarie presenti nel sistema Erp, non possiamo accettare che le persone in questa città continuino a vivere situazioni di marginalità e precarietà che non toccano solo la questione abitativa ma anche il diritto all’assistenza e all’accesso alle cure. Come ben sappiamo il sistema abitativo gestito dall’Acer non solo non è capace di far fronte al crescente bisogno di case, ma è totalmente inefficiente nel supportare, appoggiare e intervenire nelle situazioni di emergenza – ma anche di quotidianità, come lamentano gli/le abitanti con cui ci interfacciamo ogni giorno”.

Scrive infine il sindacato di base: “Si incominciano a moltiplicare le richieste di esecuzione di sfratto, da abitazioni private e di Edilizia pubblica: chiediamo alla nuova giunta appena insediata di assumere con urgenza la risoluzione della problematica abitativa in questa città, con il coinvolgimento di tutti gli attori presenti nel territorio, tenendo in considerazione innanzitutto i bisogni dei tanti cittadinә in difficoltà economica e emarginazione sociale. L’inverno è alle porte ed è impensabile pensare di lasciare le persone per strada. Il diritto alla casa è alla base del diritto a un’esistenza degna”.