Asia-Usb: “Mobilitazione per far cancellare questa legge”. E sullo sfratto di martedì in via Zanardi: “Violenza intollerabile”. Tra Pugno chiuso e Social Log due sfratti rinviati. Intanto continua il feeling Gieri-Lega.
Entro circa un anno quasi 700 persone, secondo i dati diffusi da Acer, dovranno lasciare gli alloggi popolari dove vivono a Bologna (490) e provincia (200), ritrovandosi fuori dai nuovi requisiti (Isee inferiore a 24.000 euro, meno di 49.000 euro in banca) fissati dalla Regione nella legge in vigore del 1 ottobre.
Asia-Usb su Facebook conferma la “mobilitazione per chiedere l’immediata cancellazione di questa legge. Utilizzando la scusa dei furbetti, si sta invece andando verso lo smantellamento del diritto alla casa popolare, trasformandola in un welfare dei miserabili, in forma transitoria e per sempre meno aventi diritto. Promettiamo che ogni sfratto in casa popolare sarà fermato e pretendiamo non solo il ritiro della legge, ma anche il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, cioè il diritto per chiunque ne abbia bisogno, di una casa dignitosa dove vivere!”. La casa popolare “è un diritto inviolabile, sono state pagate dai lavoratori e dunque appartengono ai lavoratori, non ad Acer nè tantomeno agli assessori regionali o comunali”, continua Asia: “Per contestare la cosiddetta pratica dei furbetti non è assolutamente necessario avviare una vera e propria macelleria sociale che avrà come conseguenza solo ed unicamente un ulteriore aggravarsi della crisi sociale in atto, basterebbe munirsi di adeguati strumenti di controllo (di cui tra le alte cose Comune e Acer parlano da anni senza di fatto applicarli). Non accetteremo che moltissimi inquilini con tutti i parametri in regola vengano cacciati dalle loro case mentre centinaia di alloggi acer sono sfitti o murati!”.
A proposito di sfratti, il sindacato torna su quello eseguito con il supporto della celere lo scorso martedì: “Ieri la polizia intervenuta in forze per eseguire lo sfratto in via Zanardi, dopo aver sfondato la porta, ha lasciato sul braccio della moglie di Mohamed questi segni! Questa è stata la violenza con cui ieri la polizia ha eseguito lo sfratto. Non possiamo accettare che ormai ogni questione sociale venga affidata alla forza pubblica, senza nessun dialogo e portata a termine con l’uso della violenza. E soprattutto è intollerabile quando, oltre allo shock dei 5 bambini che si sono visto sfondare la porta di casa, la violenza che ha subito la madre, di cui porta i segni sul corpo”.
Picchetto antisfratto, ieri in piazza Giovanni da Verrazzano al Navile, anche per l’associazione sindacale Pugno chiuso, con esecuzione rinviata al 25 luglio: “Con l’infame meccanismo del turn over negli alloggi popolari Acer assegna alloggi da sei mesi a tre anni, a famiglie in difficoltà, e chiede cifre crescenti fino a 900 euro scaduto il termine!”. L’associazione fa anche sapere di avere rimosso le masserizie dei traslochi, a rischio incendio, “lasciate da Acer” al civico numero 8.
E un altro picchetto è andato a segno oggi. Racconta il Comitato inquilini resistenti con Social Log: “Sfratto nuovamente impedito questa mattina in via Primaticcio da Tariq e Sardar, commercianti in arretrato col pagamento dell’affitto per una serie di rovesci economici. Grazie alla determinazione del comitato hanno ottenuto il rinvio di un mese ed un altro po’ di ossigeno per risolvere la loro situazione. Continueremo imperterriti a far sentire la nostra voce e a ripresentarci a quelle porte finché le istituzioni non si faranno carico delle proprie responsabilità, bloccando gli sfratti manu militari e lo smantellamento del patrimonio di edilizia pubblica – in particolare quello di emergenza – pagato anche con le tasse degli inquilini in difficoltà. Al prossimo picchetto! Alla lotta!”.
In Comune, intanto, continua il feeling tra l’assessore alla Casa Virginia Gieri e la Lega nord. Il Carroccio è tornato a chiedere i controlli sui beni posseduti all’estero dagli stranieri e l’assessore, che già in passato aveva accolto la sollecitazione leghista, va incontro alla Lega: “Proprio perchè
non devono esserci differenze tra italiani e non italiani, se agli italiani chiediamo una certa documentazione allora dobbiamo chiederla anche ai non italiani”. Il Comune ha posto il tema all’assessore regionale Elisabetta Gualmini, che è “assolutamente interessata”, ma intanto “stiamo già facendo un lavoro istruttorio e incontrando l’Università”, che un controllo di questo tipo lo attua già: l’approccio dell’Ateneo “è interessante, noi dovremo fare alcuni cambiamenti ma la strada è quella. Tra settembre e ottobre avremo una proposta”. Finalmente “un’apertura concreta”, esulta la Lega: “E’ una nostra vittoria”.