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Casa, protesta nella sede dei servizi sociali e rinvio di uno sfratto

Il Comitato Inquilini Resistenti con Social Log ha occupato gli uffici del quartiere Navile, ottenendo l’apertura di un tavolo. Contemporaneamente, in Bolognina, difesa una famiglia.

06 Giugno 2017 - 18:59

Oggi è stata “occupata la sede dei servizi sociali del Quartiere Navile per pretendere una risoluzione immediata per le tre famiglie del Comitato Inquilini Resistenti che in settimana attendono l’esecuzione dello sfratto in quartiere”. Lo riferisce il Comitato Inquilini Resistenti con Social Log, che aggiunge: “Dopo gli ennesimi ‘il responsabile non è in sede’, ‘la persona che cerca è in vacanza’, ‘la ricontatteremo’ quattro famiglie forti della solidarietà del Comitato Inquilini Resistenti hanno deciso di passare all’azione e presentarsi direttamente da lorsignori alla sede dei servizi sociali del Quartiere Navile. Due famiglie, quelle di Tariq e Vita, in attesa dello sfratto imminente nonostante il comprovato stato di necessità e le precarie condizioni di salute; e altre due, quelle di Ayele e Sadia, che dopo aver affontato a testa alta il dispositivo ultra-militare di via Carracci hanno patito mesi di forte disagio abitativo, ritrovandosi a dover scegliere tra sistemazioni a decine di chilometri da Bologna e il posto di lavoro”.

Scrive ancora il Comitato: “Dopo due ore di occupazione, presidio degli uffici e pressione dal basso è stato aperto un tavolo che ha rotto settimane di silenzio istituzionale, con la promessa di intervenire sui casi più urgenti ed aggiornarsi in pochi giorni per garantire il diritto all’abitare dei restanti nuclei in difficoltà. Contemporaneamente il Comitato difendeva con successo la famiglia di Carmelo in Bolognina; rinvio che va ad aggiungersi alle decine di altri ottenuti quest’anno dai picchetti antisfratto, che in molti casi hanno permesso la continuità abitativa fino all’approdo nelle case Acer. La battaglia per il diritto all’abitare a Bologna continua, e la porteremo avanti forti della nostra unità e delle nostre ragioni”.