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::: Notizie brevi :::

Adl Cobas dà notizia di uno sfratto rinviato | Cybilla replica alle accuse di vandalismo e pretestuosità rivolte dal Rettore per una scritta muraria in via Zamboni | Ieri in piazza Verdi “danza della pioggia” di Extinction Rebellion.

07 Giugno 2022 - 20:13

Un presidio antisfratto, iniziato stamane all’alba, “si è trasformato in una festa”, scrive Adl Cobas: lo sfratto “è stato rinviato, la famiglia di Nizar e Marina (con quattro minori, ndr) potrà ancora rimanere unita sotto lo stesso tetto, obiettivo, a nostro avviso, imprescindibile. Le difficoltà che la famiglia ha incontrato in questi anni, personali o economiche che siano, non possono giustificare quello che fino a ieri sera pareva essere un certo intervento della forza pubblica, per riconsegnare alla proprietà (una società in liquidazione coatta amministrativa!) l’immobile in questione. Ringraziamo i servizi sociali territoriali che hanno dimostrato disponibilità a collaborare: ora viene il difficile ma ci mettiamo a disposizione, come già sottolineato, per trovare insieme una soluzione abitativa”. Conclude il sindacato: “Uniti nella lotta, si superano anche i momenti più difficili e che sembrano non avere via d’uscita”.

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“La cultura dello stupro è il prodotto sano di un mondo militarizzato”: è la scritta apparsa quache notte fa sui muri di Palazzo Paleotti, suscitando le ire del rettore dell’ateneo Giovanni Molari, che sulla stampa locale ha parlato di “vandalismo” e bollato come “pretestuose” le accuse relative a unap artnership tra Unibo e ministero della Difesa. Replica il Laboratorio Cybilla: “I tanto ostentati fini ecologici non sono altro che il piede di porco con cui aprire le aule universitarie all’esercito, alla guerra”. Prosegue il collettivo: “Stupro e guerra? Trasfemminismo e antimilitarismo? Ebbene si, il nostro nemico si compone di una pluralità di facce che coesistono perseguitandoci: è uno sfruttatore, è un machista, è un’estrattivista, è un guerrafondaio, è uno xenofobo”. “L’università – si legge in conclusione – sta ampliando i suoi accordi con gli enti della morte, propinando saperi di guerra, normalizzando una partenrship con gli eserciti. Non bastano due dichiarazioni per definirsi ‘impegnati costantemente nel contrastare la violenza di genere’, se ci si indigna per un’iniziativa contro le molestie. Siamo noi – e non voi – a ritenere questi comportamenti inaccettabili”.

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“Danza della pioggia”, ieri in piazza Verdi, su iniziativa di Extinction Rebellion: “Abbiamo ballato per denunciare l’assenza di pioggia di quest’inverno e per unirci in un momento di solidarietà e resistenza di fronte ad un problema che coinvolge tutte e tutti: la crisi climatica ed ecologica. L’azione è stata fatta in collaborazione con Campi Aperti: agricoltrici/tori vivono tutti i giorni la crisi climatica e ne risentono quotidianamente gli effetti. L’emergenza è infatti qui ed ora, non in un futuro incerto. Eppure c’è ancora (poco) tempo per agire! chiunque si può attivare e contribuire in tantissimi modi diversi. I governi non agiscono per tutelarci e prendono misure consapevoli in direzione contraria a quello che denuncia la comunità scientifica da decenni. Ci ribelliamo perché vogliamo decidere del nostro futuro!”.