Evento itinerante attraversa la Bolognina: “Riportiamo l’arte in strada” | Iniziativa solidale e anticarceraria per urlare “fuori Benetton dai territori Mapuche! | Usb: “Sulla deroga alle misure anti-coronavirus nel trasporto pubblico la Giunta regionale tace”.
“Siamo studenti e giovani lavoratori precari che vivono questo quartiere, crediamo che l’arte abbia un valore sociale e vorremmo iniziare a recuperarlo proprio a partire dai luoghi che viviamo ogni giorno. Dopo mesi di lockdown tante attività stanno riaprendo, eppure gli eventi legati al mondo dello spettacolo non accennano a riiniziare, nonostante le proteste dei lavoratori. Purtroppo questa scelta non è causale, ma ci sembra evidente frutto di una logica di mercato e profitto che porta a far ricominciare il prima possibile le attività redditizie, tralasciando completamente le altre”. Queste le ragioni dell’iniziativa “Bolognina: riportiamo l’arte in strada”, effettuata oggi da Noi Restiamo e Circolo Granma con un evento itinerante tra Mercato Albani, piazza dell’Unità e Parco della Zucca: un modo per “riportare l’arte in strada”, per “ritornare davvero alla funziona sociale, collettiva, pubblica della cultura, riprendendoci gli spazi dove fare quest’arte per tutti. Vogliamo uscire dalle logiche di gestione della cultura sottoposte ai circoli viziosi del profitto, ai bandi costruiti apposta per mettere in competizione le associazioni del quartiere per ottenere pochi spazi e risorse, alla necessità di ottenere sponsorizzazioni commerciali per affrontare i costi di gestione”.
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“Fuori Benetton dai territori Mapuche!”, è il titolo dell’iniziativa organizzata per la serata di oggi nel giardino Gustavo Trombetti “in adesione alla chiamata internazionalista per la libertà di tutti i prigionieri politici Mapuche reclusi per aver difeso la terra contro il capitale delle multinazionali”, spiega la Rete bolognese di iniziativa anticarceraria che ha promosso l’evento “in sinergia con la Rete internazionale in difesa del popolo Mapuche”. Un’iniziativa “dedicata, solidale e anticarceraria, per la libertà di Facundo Huala e di tutti i prigionieri politici Mapuche“, hanno scritto ancora gli organizzatori, ricordando che “da anni la Rete internazionale in difesa del popolo Mapuche in Italia sostiene fortemente il recupero territoriale della Pu Lof Cushamen contro il processo di accaparramento di terre da parte di Benetton, che per le comunità Mapuche ha significato irruzioni, sgomberi, persecuzioni giudiziarie, repressione, carcere e uccisioni da parte della polizia argentina”.
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“A più di una settimana dalla decisione di derogare alle norme anti-contagio sui mezzi di trasporto pubblici della regione, la Giunta Bonaccini continua a trincerarsi nel silenzio”, attacca l’Usb Emilia-Romagna: “Mentre le norme anti-affollamento rimangono in vigore in altri settori, per il trasporto pubblico si è proceduto ad una apertura al 100% dei posti a sedere su autobus e treni, lasciando l’obbligo della mascherina e dando indicazioni generiche sull’accuratezza della pulizia dei mezzi. Basterebbe questo dato di fatto a far emergere una mancanza di senso nelle attuali disposizioni. In questi giorni abbiamo l’evidenza del riaccendersi di focolai nel nostro territorio e riteniamo che il trasporto pubblico abbia un ruolo centrale nel diffondersi o meno di una nuova ondata epidemica”. Se la Giunta Bonaccini “si è assunta la pesante e diretta responsabilità di forzare le norme del Dpcm del 11 giugno 2020, che prevede – ad oggi – una capienza al 60%, allora deve assumersi la responsabilità di potenziare il servizio pubblico, di garantire al personale del settore il ripristino di diritti e tutele calpestate in questi mesi, di vigilare sull’effettiva sanificazione dei mezzi di trasporto”, aggiunge il sindacato.