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::: Notizie brevi :::

Inizio 2020 con sforamenti delle polveri sottili in tutte le province della regione | Acer critica il Governo per mancanza di fondi sull’Erp, Asia: “Battaglia di facciata” | Saperi Naviganti: “Da University4Rojava 2.000 euro per Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia” | Noi Restiamo su cancellazione murale e scritte in zona universitaria: “Decoro per soffocare il dissenso”.

03 Gennaio 2020 - 19:18
Buon (inquinato) anno. Nel primo giorno del 2020 in tutte le province della regione le centraline di Arpae hanno registrato sforamenti dei limiti di polveri sottili: a partire da Ferrara (94 microgrammi per metrocubo) e poi Modena (91) e Ravenna (90). In tutti e tre territori, dunque, da oggi scattano le misure d’emergenza previste dal Piano regionale dell’aria, fino al 6 gennaio compreso. Quantomeno, secondo Arpae “il quadro che emerge dall’analisi dei dati sulla qualità dell’aria nel 2019 in Emilia-Romagna si conferma in linea con il 2018, nonostante condizioni meteorologiche più sfavorevoli. Evidente è il miglioramento rispetto al 2017″.
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Nei giorni scorsi il presidente di Acer, Alessandro Alberani, oltre alle dichiarazioni sugli stranieri e le stufette cinesi nelle case Erp ha anche criticato la manovra del Governo: “Avrei dovuto dimettermi come ha fatto il ministro dell’Istruzione”, Lorenzo Fioramonti, “perchè nella legge di bilancio non c’eè niente per le case popolari” e l’esecutivo “ha pensato bene di aumentare l’Imu sulle case popolari e non mettere soldi per l’Erp. Cosa che invece la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna hanno fatto”. Andando avanti così, nel giro di un paio di anni il sistema “rischia di esplodere”, ha affermato Alberani. “Noi invece  crediamo che non sia l’ennesima manovra di bilancio che non prevede fondi per le case popolari ad essere la causa delle sue eventuali dimissioni ma la troviamo nel suo operato e in quello dei suoi tanto stimati amministratori Bonaccini e Merola”, commenta Asia-Usb: “Riforma regionale Erp del 2017, privatizzazione e svendita delle case popolari, mancata manutenzione degli alloggi, sfratti e sgomberi per citarne alcuni! Se per Alberani il 2020 dovrà essere l’anno di una battaglia di facciata verso il Governo per avere più risorse per le case popolari per noi sarà come gli anni passati un anno di lotta a chi non fa altro che distruggere i diritti delle fasce popolari, opponendoci alle strumentalizzazioni dei diritti sociali contro il Governo, l’amministrazione locale e l’ente gestore Acer per rivendicare un diritto alla casa che deve essere garantito a tutti!”.
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“Si acuisce sempre più il conflitto in Siria del Nord“, scrive Saperi Naviganti: “Una vera e propria tragedia umanitaria che si consuma nel silenzio e con la complicità degli Stati occidentali e dell’Unione europea”. In questa situazione, “l’unica risposta giusta e degna è data dall’organizzazione e dal movimento dal basso! Dall’operato dell’autogoverno curdo e di Mezzaluna Rossa Kurdistan nell’assistenza e nella gestione delle/degli sfollat* in loco, alle Sdf e le/i combattenti internazionalisti come Jacopo, Eddi e Paolo, e a tutte le persone che nel mondo si impegnano investendo tempo ed energie per cercare di fare la differenza. Per questo oggi, con orgoglio, vogliamo ringraziare le centinaia di persone che hanno partecipato ad University4Rojava” a Palazzo Hercolani: “Grazie all’aiuto di tutte e tutti voi siamo riuscit* a raccogliere 2.000 euro per Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus!”, scrive Saperi Naviganti rilanciando la manifestazione in programma a Bologna per l’11 gennaio.
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Noi Restiamo interviene sulla cancellazione di murale e scritte in zona universitaria: “In Piazza Scaravilli è stato cancellata la nostra chiamata alla mobilitazione in solidarietà al popolo curdo, che indicava chiaramente i responsabili di quell’attacco: ‘Erdogan, Nato, Isis e chi li finanzia!’. Il senso di quel murales non è di certo concluso”. Così, scrive il collettivo, “Comune di Bologna e Unibo scelgono ancora una volta la via del decoro per soffocare il dissenso e illudere così i frequentatori della zona di una pace che non esiste né a livello locale né a livello internazionale”, mentre l’Alma Mater risulta essere “perfettamente integrata al sistema dominante, facendosi facilitatrice della costruzione di un immaginario neoliberale e cercando di ritagliarsi sempre più spazio nella progettualità politica delle classi dominanti”.