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::: Notizie brevi :::

San Giorgio di Piano, lavoratore muore mentre ripara la ruota di un camion | Acer si preoccupa per aumento stranieri in case Erp | Cohousing in via Fioravanti 24, ancora almeno due anni di cantieri | YaBasta! in Chiapas: “Riporteremo quanto succede in Messico con punto di vista dal basso”.

30 Dicembre 2019 - 20:30
Ancora un morto sul lavoro in provincia di Bologna. Un uomo, dipendente di un’azienda di spedizioni a San Giorgio di Piano, ha perso la vita mentre stava riparando la ruota di un camion. A quanto si apprende lo pneumatico è esploso mentre il lavoratore stava effettuando l’intervento di riparazione, decapitandolo. L’uomo, nato in Moldavia e padre di tre figli, aveva 41 anni e lavorava in Italia dal dicembre 2018. L’infortunio si è verificato intorno alle 13,30 di oggi, sul posto è intervenuto anche il 118.
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Il presidente dell’Acer, Alessandro Alberani, ci tiene a segnalare la propria preoccupazione per l’aumento degli stranieri negli alloggi Erp. Secondo i dati dell’azienda ad oggi il 78,95% degli alloggi di proprietà del Comune di Bologna e gestiti da Acer sono affittati a italiani, il 18,32% a non comunitari e il 2,73% a comunitari. Mentre se si guarda la graduatoria definitiva del bando Erp 10 del 2019, gli italiani sono il 42,63%.”I nuovi bandi ovviamente creano un’inversione di tendenza” e “probabilmente se non si arriva a capire bene cosa si potrà fare- afferma Alberani- saranno molti più gli stranieri”. Il presidente punta il dito anche contro “le stufine comprate dai cinesi” e utilizzate dagli inquilini Acer, perchè costano poco ma “scoppiano” e questo aumenterebbe la probabilità di incendio.
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Dopo lo sgombero dell’Xm24, per la realizzazione degli annunciati alloggi in cohousing di via Fioravanti “siamo nella fase della progettazione esecutiva”, riporta l’Acer. Poi l’azienda e il Comune dovranno decidere se affidare i lavori con gara d’appalto o assegnarli alla partecipata Acer Promos. In questo secondo caso “possiamo accelerare moltissimo i lavori”, dice l’Acer: “Potremmo addirittura chiudere entro la fine del 2021”. Altrimenti, con la gara i cantieri potranno durare fino “alla fine del 2022, se tutto va bene”.
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In questi giorni Ya Basta! Bologna insieme ad altre realtà italiane si è diretta verso il Chiapas, segnala l’associazione: “Durante questo periodo riporteremo quello che sta succedendo in Messico con un punto di vista dal basso e autonomo, come ci hanno insegnato gli zapatisti”. Dal 27 al 29 dicembre il programma prevedeva la partecipazione al Segundo Encuentro de las Mujeres que Luchan (vicino al Caracol di Morelia), con al centro “il tema della violenza di genere e di come combatterla”. Il 31 dicembre “saremo ancora ospitati nel Caracol di Morelia per i festeggiamenti del ventiseiesimo  anniversario dal Levantamiento dell’1 gennaio del 1994, anno in cui l’esperienza zapatista ha preso forma per la prima volta pubblicamente. Infine durante la prima settimana di gennaio visiteremo i nuovi municipi per conoscere più a fondo questa nuova fase dell’autonomia zapatista e il suo radicamento nei nuovi territori”.