Ieri “grande semina d’autunno” nell’area dei Prati di Caprara disboscata nel 2018: “Voi tagliate, noi piantiamo” | Nel primo semestre 2019, in Emilia-Romagna, 1.250 nuovi ingressi di donne nei centri antiviolenza | Oggi trekking antifascista nella zona del Pontevecchio.
“Voi tagliate, noi piantiamo”. Poche parole per spiegare il senso della “Festa degli alberi” che su iniziativa del comitato Rigenerazione no speculazione si è svolta ieri ai Prati di Caprara: una “grande semina d’autunno”, con ghiande e semi di piante autoctone. Dove? Proprio dove gli alberi sono stati eliminati. “Nell’estate 2018- ricorda il comitato- il grande bosco urbano dei Prati di Caprara è stato mutilato giusto al centro sua parte più densa e boscata, con l’abbattimento di due ettari di alberi ormai di grandi dimensioni. La destinazione dell’appezzamento alla costruzione di una scuola e di altri edifici non ha certo potuto rendere questo sfregio meno doloroso agli occhi di una città dove gli edifici abbandonati, pronti ad essere riqualificati, abbondano mentre la pessima qualità dell’aria chiede che si protegga ogni singola pianta. Ma la Natura non si ferma e, nonostante le devastazioni del terreno praticate per la bonifica bellica (ricordiamo che è necessaria solo nel caso si voglia costruire), si sta nuovamente impossessando dell’area”. Per aiutarla, ieri i “rimboscatori” sono entrati (“Senza permesso”) nell’area per procedere con la semina.
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Nel 2018, in Emilia-Romagna, sono state 4.871 le donne seguite dai centri antiviolenza e 2.454 le nuove accolte. In linea i numeri registrati nei primi sei mesi del 2019: 1.750 donne in percorso e 1.250 nuove accolte. Sono i dati che emergono dal secondo Rapporto sulla violenza di genere dell’Osservatorio regionale, che contiene anche una fotografia sugli accessi al Pronto Soccorso: nel 2018, 4.354 pazienti sono state accolte come “potenziali vittime di violenza” e 358 poi sono state dimesse con riconosciuta diagnosi di violenza subita, un dato raddoppiato rispetto all’anno precedente.
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Ha avuto luogo nella giornata di oggi un nuovo trekking antifascista promosso dal Coordinamento antifa Murri, toccando stavolta alcuni dei luoghi più significativi della lotta partigiana nella zona del Pontevecchio, teatro degli scontri finali del marzo-aprile ’45: la Stazione San Ruffillo, piazza Caduti di San Ruffillo, il Cippo Alceste Giovannini, Giardino e cippo Renata Viganò, il Cippo di piazza Belluno, cippo e Casermone in via del Pontevecchio, la base partigiana di via Alidosi 35 e il Giardino Nino Luccarini 10.