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In piazza al fianco del popolo curdo: “Fermare il fascismo turco ora!” [audio+foto]

A Bologna manifestazione regionale per dire “no” all’invasione del Kurdistan da parte delle truppe di Erdogan e difendere il processo rivoluzionario in Rojava. In corteo anche il padre di Orso: “La nostra solidarietà è importante e speriamo che veramente smuova il mondo. Lorenzo sarebbe contento di vedere questa piazza”.

11 Giugno 2022 - 18:15

Manifestazione regionale, a Bologna, nella giornata di azione globale per difendere il Kurdistan e il processo rivoluzionario in Rojava. L’iniziativa è stata promossa dalla Rete Kurdistan Emilia-Romagna (insieme alla Rete Kurdistan Veneto), con l’adesione di numerose realtà cittadine e della regione. Dopo un presidio in piazza del Nettuno, è partito un corteo che ha attraversato le strade del centro percorrendo via Indipendenza, via Marsala, via Petroni, via San Vitale, via Rizzoli per concludersi nuovamente in piazza del Nettuno. Alla manifestazione ha preso parte anche Alessandro Orsetti, il padre di Orso – Tekoser, il giovane antifascista e internazionalista nel 2018 in Siria mentre combatteva al fianco dei curdi nelle unità Ypg per sconfiggere l’Isis e difendere la rivoluzione del confederalismo democratico in Rojava: “Nel mondo- ha detto Orsetti intervenendo al microfono- ci sono 53 guerre e noi ce ne freghiamo, i nostri governi se ne disinteressano. Ci sono fabbriche di armi ed economie legate alle armi e non c’è veramente una politica di pace, allora io spero che le nostre voci riescano ad arrivare un po’ più in alto, riescano ad arrivare alla gente, al resto della popolazione, a chi ci ascolta in questo momento e anche a ci ascolta tra i nostri amministratori e tra i Governi, perchè si faccia qualcosa. Altrimenti ancora una volta assisteremo ad un bagno di sangue. La nostra solidarietà è importante e va mantenuta, speriamo però che veramente smuova il mondo. Vi saluto anche a nome di Lorenzo, che sarebbe contento di vedere questa piazza”.

Mentre l’attenzione del mondo “è rivolta verso la guerra in Ucraina, il 17 aprile il dittatore turco Erdogan ha lanciato una nuova campagna militare volta ad occupare nuove aree del Kurdistan meridionale (Iraq del nord), mentre prosegue i suoi attacchi in Rojava (Siria del Nord Est) e a Sengal (Iraq del nord). Inoltre- scrivono i promotori della manifestazione- la Turchia ha appena annunciato l’inizio di una nuova invasione in Rojava volta ad occupare 30 km lungo tutto il confine, per completare il progetto della ‘cintura araba’ e massacrare e scacciare i curdi da tutte le città sul confine come Qamislo, Derik, Amuda e Kobane. Pianificando una pulizia etnica come ha già fatto nel cantone di Afrin. Parallelamente all’invasione turca l’esercito iracheno sta attaccando gli ezidi sopravvissuti nel 2014 al genocidio dello Stato Islamico per smantellare la loro amministrazione autonoma, un sistema organizzativo sviluppato per dare alla gente la possibilità di non dover lasciare la propria patria e di essere in grado di difendersi, Tutto ciò avviene con la complicità del partito di Barzani il Kdp ed il governo centrale iracheno di Mustafa al-Kadhimi. Condanniamo l’aggressione turca ai territori curdi e ezidi. Sosteniamo la rivoluzione in Rojava. Libertà per Ocalan e per tutt* le/i prigionier* politic*.  Biji berxwedana gerila. Biji Kurdistane”.

Audio dal presidio:

Audio dall’intervento di Alessandro Orsetti:

Foto della manifestazione:

Corteo: "Rompiamo il silenzio – Fermiamo l’invasione turca in Kurdistan"