Le Poste hanno messo in vendita il grande immobile di via Agucchi, inutilizzato da molti anni, che nel 2015 fu occupato da Social Log con 68 famiglie. Asia-Usb: parte di quel “patrimonio che se utilizzato e requisito, dove necessario, potrebbe garantire il diritto alla casa ai tanti che si trovano in difficoltà”.
“Un patrimonio immobiliare composto da 75 appartamenti abbandonati e vuoti da vent’anni, che ora verranno ceduti al miglior offerente e andranno ad arricchire ancora una volta i soliti investitori privati, invece che destinarlo ad un utilizzo pubblico per garantire alloggi ai tanti che ne hanno necessità – soprattutto in un momento come quello che stiamo attraversando in questo periodo”. Asia-Usb commenta così la messa all’asta, da parte delle Poste, di un palazzo in via Agucchi composto da 75 appartamenti: un vero e proprio “monumento allo spreco”, come definito da Zic.it nell’inchiesta “Chiedi alla polvere”. Si tratta dello stesso edificio occupato nel 2015 da Social Log: nello stabile entrarono 68 famiglie con 74 minori, ma ci fu l’immediato intervento delle forze dell’ordine con manganellate fuori dall’edificio e poi alcune notti di resistenza sul tetto. “Di fronte ad un’emergenza abitativa strutturale da anni, ulteriormente aggravata dalla crisi economica e sociale attuale (basti pensare ai più di 1.500 sfratti previsti) non vi è nessuna volontà politica nell’ampliare il patrimonio di alloggi pubblici e bloccare la svendita di interi palazzi ai privati”, scrive Asia: “Da tempo denunciamo pubblicamente l’immenso patrimonio sfitto spesso in stato di abbandono e fatiscente sia pubblico che privato presente nella nostra città, patrimonio che se utilizzato e requisito dove necessario potrebbe garantire il diritto alla casa ai tanti che si trovano in difficoltà, sono senza casa, rischiano di essere sfrattati e a fronte di lavori precari e sottopagati, licenziamenti e redditi bassissimi non possono permettersi gli affitti privati sempre più inaccessibili”.
Continua il sindacato di base: “Ribadiamo che le difficoltà legate al diritto all’abitare, che moltissimi cittadini sono costretti a vivere e rappresentano un problema strutturale nella nostra città potranno essere affrontate solo spostando l’attenzione dalla tutela degli interessi privati a quelli invece collettivi! Asia-Usb continuerà ad organizzarsi insieme a tutti quelli che subiscono queste condizioni pe rivendicare che le istituzioni competenti cambino radicalmente rotta rispetto le politiche abitative e la tutela degli interessi collettivi. Diventa necessario ora più che mai, in un periodo che si prospetta come una vera e propria crisi sociale, continuare quelle pratiche di lotta e organizzazione che ci appartengono per imporre la centralità del diritto alla casa contro le istituzioni capaci solo ad agire a favore della rendita privata e speculativa!”.