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Il monumento allo spreco all’asta: “Si arricchiscono i privati invece di garantire alloggi pubblici”

Le Poste hanno messo in vendita il grande immobile di via Agucchi, inutilizzato da molti anni, che nel 2015 fu occupato da Social Log con 68 famiglie. Asia-Usb: parte di quel “patrimonio che se utilizzato e requisito, dove necessario, potrebbe garantire il diritto alla casa ai tanti che si trovano in difficoltà”.

07 Settembre 2021 - 13:28

“Un patrimonio immobiliare composto da 75 appartamenti abbandonati e vuoti da vent’anni, che ora verranno ceduti al miglior offerente e andranno ad arricchire ancora una volta i soliti investitori privati, invece che destinarlo ad un utilizzo pubblico per garantire alloggi ai tanti che ne hanno necessità – soprattutto in un momento come quello che stiamo attraversando in questo periodo”. Asia-Usb commenta così la messa all’asta, da parte delle Poste, di un palazzo in via Agucchi composto da 75 appartamenti: un vero e proprio “monumento allo spreco”, come definito da Zic.it nell’inchiesta “Chiedi alla polvere”. Si tratta dello stesso edificio occupato nel 2015 da Social Log: nello stabile entrarono 68 famiglie con 74 minori, ma ci fu l’immediato intervento delle forze dell’ordine con manganellate fuori dall’edificio e poi alcune notti di resistenza sul tetto. “Di fronte ad un’emergenza abitativa strutturale da anni, ulteriormente aggravata dalla crisi economica e sociale attuale (basti pensare ai più di 1.500 sfratti previsti) non vi è nessuna volontà politica nell’ampliare il patrimonio di alloggi pubblici e bloccare la svendita di interi palazzi ai privati”, scrive Asia: “Da tempo denunciamo pubblicamente l’immenso patrimonio sfitto spesso in stato di abbandono e fatiscente sia pubblico che privato presente nella nostra città, patrimonio che se utilizzato e requisito dove necessario potrebbe garantire il diritto alla casa ai tanti che si trovano in difficoltà, sono senza casa, rischiano di essere sfrattati e a fronte di lavori precari e sottopagati, licenziamenti e redditi bassissimi non possono permettersi gli affitti privati sempre più inaccessibili”.

Continua il sindacato di base: “Ribadiamo che le difficoltà legate al diritto all’abitare, che moltissimi cittadini sono costretti a vivere e rappresentano un problema strutturale nella nostra città potranno essere affrontate solo spostando l’attenzione dalla tutela degli interessi privati a quelli invece collettivi! Asia-Usb continuerà ad organizzarsi insieme a tutti quelli che subiscono queste condizioni pe rivendicare che le istituzioni competenti cambino radicalmente rotta rispetto le politiche abitative e la tutela degli interessi collettivi. Diventa necessario ora più che mai, in un periodo che si prospetta come una vera e propria crisi sociale, continuare quelle pratiche di lotta e organizzazione che ci appartengono per imporre la centralità del diritto alla casa contro le istituzioni capaci solo ad agire a favore della rendita privata e speculativa!”.