Lo segnala l’Sgb, che oggi ha effettuato due presidi (uno davanti all’Inps e uno davanti al Comune) in occasione dello sciopero delle/i lavoratrici/ori delle coop Orsa e Quadrifoglio impiegate/i in appalto per i servizi scolastici di Bologna, San Lazzaro e Medicina: “Solo l’inizio della lotta contro lo sfruttamento e il lavoro a cottimo”.
“Oggi le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative Quadrifoglio e Orsa in appalto ai servizi scolastici di Bologna , San Lazzaro e Medicina hanno partecipato in massa allo sciopero indetto da Sgb dando vita a due presidi con assemblea permanente”, racconta il sindacato di base in un comunicato. Il primo presidio si è svolto davanti alla sede dell’Inps, dove una delegazione di lavoratrici è stata ricevuta dalla Responsabile provinciale: “Al tavolo è stato posto con forza il problema del mancato pagamento dell’ammortizzatore sociale Fis richiesto dalle cooperative per coprire la carenza di lavoro nei mesi estivi del 2019 e del quale le stesse non hanno mai dato conto ai lavoratori ed ai loro rappresentanti nonostante le insistenti richieste. Dall’incontro è emersa la totale mancanza di interesse da parte delle cooperative affinché il pagamento dovuto ai lavoratori andasse a buon fine”.
Durante il presidio all’Inps, le/gli educatrici/ori hanno discusso anche di una nuova problematica emersa negli ultimi giorni: l’introduzione di un’app per la rendicontazione delle attività svolte che, a detta di molte/i presenti, si traduce in uno strumento di controllo a distanza del lavoro svolto. Dalla sera alla mattina, spiega l’Sgb, le coop “ci hanno mandato una mail per informarci che ci sarebbero stati consegnati dei tablet, senza spiegarci nulla se non che sarebbero serviti a una nuova rendicontazione delle ore”, fatta finora in parte con moduli cartacei e in parte via web. L’uso dei tablet, invece, prevede il passaggio ad un’app, dotata anche di georeferenziazione: così il sistema “controlla tutti i tuoi spostamenti”, sottolinea il sindacato. “Ovviamente ci siamo subito allarmate, per la questione della privacy e perchè non c’era stata alcuna formazione e molte di noi si sono rifiutate”, dice l’Sgb. Se l’uso dell’app “è equivalente a un badge, cioè se il tablet serve solo per segnare le ore- continua l’Sgb- allora non serve un accordo sindacale ma in realtà abbiamo scoperto che questo tablet contiene i nomi e i cognomi di tutti i bambini, i loro Piani educativi individualizzati (Pei) che tutti possono vedere, quindi non e’ una rendicontazione delle ore ma uno strumento di lavoro e quindi ci vuole un accordo sindacale”. Le educatrci “sono in lotta per dire basta al cottimo e invece l’introduzione dell’app vuol dire controllare ancora di più ogni minuto del nostro lavoro”, attacca il sindacato, affermando che finora “a maggior parte del personale “ha continuato a consegnare il modulo cartaceo, ricevendo anche forti pressioni”: al punto che, stando a quanto racconta l’Sgb, alcune educatrici si sarebbero sentite dire frasi come “non vi paghiamo”.
Il secondo presidio di oggi, poi, si è svolto sotto il Comune di Bologna. In previsione di ciò, Sgb aveva inviato nei giorni scorsi una richiesta ufficiale d’incontro al sindaco Merola, all’assessore alla scuola Zaccaria e all’assessore al lavoro Lombardo, “allo scopo di entrare nel merito delle condizioni di lavoro e del pagamento a cottimo previsto dall’appalto- continua il comunicato- oltre al taglio del servizio agli alunni disabili fatto dal comune in piena pandemia Covid-19. Sgb ritiene gravissima la mancata disponibilità e l’arroganza del direttore generale Montalto che ha dichiarato l’indisponibilità ad un incontro in concomitanza al presidio e minacciato di sgombero eventuali accampamenti dei lavoratori in attesa di risposta. Altrettanto grave e antisindacale la scelta delle cooperative e degli altri sindacati di convocare per la medesima giornata di sciopero, un incontro su altre problematiche, mentre alle lavoratrici ed ai lavoratori in sciopero arrivavano messaggi mobbizzanti da parte delle coordinatrici chiedendo prestazioni lavorative per la giornata. Grave il comportamento di agenti di polizia in borghese che, quasi a voler provocare, hanno cercato di piazzarsi al centro del cerchio assembleare. Abbiamo comunque ottenuto un incontro, grazie all’interesse di alcuni consiglieri comunali, con tutti i capigruppo del Consiglio, oggi in atto, ai quali abbiamo esposto le condizioni di lavoro e chiesto l’apertura di un tavolo che discuta di internalizzazione del servizio scolastico in appalto. Un incontro che si è concluso con l’intenzione dei capi gruppo di avviare un’udienza conoscitiva urgente convocando assessori e datori di lavoro. Questa di oggi è stata una importante giornata di protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori che per Sgb rappresenta solo l’inizio di una lotta contro lo sfruttamento e il lavoro a cottimo dei lavoratori delle cooperative sociali. L’assemblea/presidio delle lavoratrici e dei lavoratori si è conclusa alle ore 16 dandosi appuntamento nuovamente davanti al Comune per il prossimo giovedì 16 ottobre ore 17, dove si discuterà dell’ iniziativa di carattere generale del 24 ottobre e dei prossimi scioperi. Infine abbiamo espresso solidarietà al Comitato Aec di Roma che parallelamente portano avanti le stesse nostre battaglie e che proprio il giorno 16 sciopereranno attendendo il voto della giunta capitolina su una petizione popolare che chiede l’internalizzazione del servizio”.