Nelle scorse settimane segnalata la presenza di due bambine. Un altro è potuto uscire qualche mese fa, dopo aver evidenziato “segni di agitazione e angoscia, con alterazione del sonno e dell’umore”.
Tra i tanti detenuti della Dozza di Bologna ci sono anche, di fatto, due bambine piccole che si trovano lì insieme alle madri carcerate: una ha un anno e l’altra appena cinque mesi. Lo ha segnalato nelle scorse settimane Elisabetta Laganà, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune, commentando: “La situazione, già di per sè problematica, è aggravata dalla presenza nella sezione femminile dell’articolazione della salute mentale che ospita alcune detenute con problematiche psichiche gravi: è facilmente immaginabile lo stato di tensione al quale i piccoli sono esposti”. I problemi in cui possono incorrere i bambini in carcere li dimostra il caso di un altro bimbo, di poco più di un anno d’eta, che è stato alla Dozza fino allo scorso luglio (quand’è uscito perchè alla madre è stata concessa la possibilità di scontare la pena residua all’esterno): “Il piccolo, inizialmente socievole ed espansivo, man mano che la carcerazione perdurava ha iniziato a mostrare segni di agitazione e angoscia, con alterazioni del sonno e dell’umore”. Per la Garante, insomma, “andrebbe stabilito un rapido termine definitivo perchè nessun bambino entri più in carcere, con conseguente rapida attivazione delle risorse esistenti, che sono molte”.