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Coop, c’è protesta e protesta [foto + video]

Avvisi nei supermercati: morbidi con Cgil, “vergognosi” sulla protesta dei facchini alla Centrale Adriatica. Intanto ad Anzola una sindacalista denuncia minacce da parte dell’azienda. Solidarietà ai lavoratori da No Debito e ∫connessioni precarie.

14 Novembre 2012 - 19:53

C’è protesta e protesta. Quella della Cgil merita “rispetto”, quella dei sindacati di base va esplicitamente condannata. Almeno per la Coop, che nei punti vendita di Bologna ha esposto due diversi cartelli per informare i consumatori sui disagi di oggi: si sommavano, infatti, le conseguenze dello sciopero generale e quelle della protesta dei facchini che da giorni stanno bloccando il magazzino Centrale Adriatica ad Anzola. “Noi li abbiamo fotografate nella sede di via dei Mille, poi abbiamo staccato tutti i cartelli che denigravano la lotta dei lavoratori Cobas”, spiega il sindacato di base. “Ne abbiamo raccolti 35, in ogni corsia ne erano attaccati fino a sette. Tra la costernazione e l’imbarazzo dei consumatori e dei lavoratori Coop. Riteniamo tale azione vergognosa. Invitiamo i cittadini e soprattutto i soci Coop ad andare nell’esercizio vicino casa a ripulire le corsie e gli scaffali da questa vergogna”. In fondo a questa pagina pubblichiamo le due foto diffuse dai Cobas.

Il clima alla Centrale Adriatica, intanto, continua ad essere teso. Tanto che la Cisl segnala che ieri una sindacalista è stata insultata verbalmente ed ha subito minacce da parte di un dirigente dell’azienda e poi, questa mattina, ha trovato la propria auto con le ruote tagliate. La stessa sindacalista era insieme ai facchini a cui, ieri, è stato impedito di partecipare all’assemblea sul contestato accordo relativo al cambio di appalto (pubblichiamo più sotto un video sull’episodio).

Sulla situazione di Anzola interviene anche il gruppo bolognese del Comitato No Debito: “Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai facchini della Centrale Coop in sciopero, nella convinzione che la mobilitazione sia oggi l’unica risposta possibile a chi attacca le garanzie e i diritti conquistati dai lavoratori e dalla gente comune a prezzo di dure lotte”.

Infine, ∫connessioni precarie: “Le stesse forme di insubordinazione che abbiamo visto a Piacenza si diffondono ora nel territorio e compaiono ad Anzola, confermando che le contraddizioni della precarizzazione, del modello Marchionne e di quello cooperativo non sono solo di un’impresa o di una città, ma rappresentano una condizione diffusa di sfruttamento del lavoro, e in particolare del lavoro migrante. Nonostante le difficoltà di quella situazione, i lavoratori non si tirano dietro davanti alla sfida dell’organizzazione e della lotta. La prospettiva che queste lotte aprono non riguarda solo la loro organizzazione sindacale ma tutti coloro che vogliano fare politica nella condizione attuale, caratterizzata da un’intensificazione della precarietà, dello sfruttamento, del razzismo istituzionale”.

> Le foto sui cartelli Coop:

 

> Il video sull’assemblea alla Centrale Adriatica: