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Coop Adriatica, si teme uno sgombero

Da Anzola si invita chi può a sostenere il presidio. I S.i. Cobas confermano i timori: “Aspettiamo che la democrazia venga a farci visita con i suoi manganelli”.

13 Novembre 2012 - 20:25

I lavoratori che da ieri picchettano il magazzino Centrale Adriatica di Anzola chiedono a chi può di andare là a sostenere il presidio, che sembra destinato a proseguire anche dopo l’assemblea sindacale che si è svolta oggi: si teme, infatti, che questa  notte ci possa essere lo sgombero. La segnalazione arrivata da Anzola di fatto è confermata dai S.i. Cobas in una nota: “I lavoratori da stamane stanno bloccando senza aiuti esterni. La loro unica forza è la rabbia e la dignità che manifestano apertamente senza paura. Il presidente di Coop Adriatica, Adriano Turrini, lavora di fantasia quando afferma che ‘sono arrivati in bus da Milano degli attivisti Cobas che hanno bloccato gli ingressi convincendo alcuni lavoratori a protestare’ e che ‘il magazzino è stato preso in ostaggio da persone esterne che non c’entrano nulla con il posto di lavoro’ con l’obbiettivo di farsi un pò di pubblicità su TV e giornali. Il solo interesse del nostro sindacato è quello di difendere gli interessi degli operai attraverso gli operai stessi, visto che il S.I. Cobas è un sindacato di lavoratori e non di professionisti della svendita della forza-lavoro. Se Turrini lavora di fantasia, qualcun altro lavora sporchissimo, non curandosi minimamente di far sfoggio della sua indole fascistoide come il sig. Stefano Rivola, della segreteria regionale della Fit-Cisl che, parlando del nostro sindacato, lo stesso che chi i lavoratori in lotta hanno costituito presso il deposito, dichiara apertamente che ‘sarebbe meglio che qualcuno insegnasse loro come si sta al mondo, anche intervenendo democraticamente sulle loro schiene’. In attesa che la democrazia venga a farci visita con i suoi manganelli, insegniamo all’illustre Rivola come si sta al mondo e come si difendono i nostri interessi di operai, gli stessi che lui affossa quotidianamente”.