Il Cua occupa l’ingresso del rettorato durante l’evento inaugurale della festa organizzata dall’Ateneo: di fronte alle criticità incontrate dalle/gli studentesse/i “nessun provvedimento reale è stato preso, eppure nostri soldi sono stati presi eccome, senza sconti a nessunə. Non siamo limoni da spremere e buttare. Il benvenuto lo diamo noi a chi qua non ci vuole”.
“Ma quale benvenuto? Vogliamo case, vogliamo spazi, vogliamo aule”. Così il Cua, che ha convocato una manifestazione oggi in zona universitaria, e che dopo essere partito in corteo da piazza Verdi lungo via Zamboni ha occupato l’ingresso del rettorato, con l’apertura di uno striscione e tenendo interventi al megafono, durante l’evento inaugurale dell’Alma Mater Fest, la festa di benvenuto organizzata dell’Università. “Al Magnifico e alla sua cricca diciamo che di comitati di benvenuto a Bologna non ne abbiamo trovati”, scrive il Cua: “Non ci sono case in cui vivere, non ci sono aule a sufficienza per poter seguire le lezioni in maniera dignitosa, non ci sono risposte concrete ai desideri e ai bisogni di noi studentə. Ci sono studentati di lusso a prezzi esorbitanti, ci sono scuse su scuse da parte della governance universitaria, ci sono case fatiscenti a prezzi folli, questo è ciò a cui andiamo incontro decidendo di vivere a Bologna. Sappiamo che la situazione è così da ben prima della pandemia, tuttavia nessun provvedimento reale è stato preso, eppure i nostri soldi sono stati presi eccome, senza sconti a nessunə. Non siamo limoni da spremere e buttare. Il benvenuto lo diamo noi a chi qua non ci vuole”.