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Centinaia in piazza: “Riaprire le scuole in presenza e in sicurezza”

Ieri manifestazione in piazza Maggiore: durante l’emergenza coronavirus “è saltato agli occhi di tutti quanto poco contano i bambini per il Governo”, ma ora “diciamo basta con la Didattica a distanza”. La segnalazione di una lettrice: “Er.go recluta volontari per la Dad, una presa in giro rispetto alla situazione”.

24 Maggio 2020 - 11:25

“Siamo qui per ricordare che l’accesso all’istruzione è un diritto e dovrebbe essere una priorità per un Paese”. Manifestazione in piazza Maggiore, ieri pomeriggio, per chiedere che dopo il lockdown “a settembre la scuola venga riaperta in presenza, in continuità e in sicurezza”. L’iniziativa, che si è svolta in diverse città italiane, a Bologna è stata organizzata da Cinnica, La scuola a scuola e Diritto alla scuola. Tra le realtà presenti anche Coordinamento precari/ie della scuola, Cobas scuola, Cesp, Usb scuola e Rete Bessa.

Piazza Maggiore “si è riempita di famiglie, professionisti della scuola e studenti”, hanno scritto i promotori: “Oltre ai circa 400 manifestanti, che hanno rispettato tutte le disposizioni di sicurezza e di distanziamento, numerosi cittadini hanno dimostrato partecipazione alle tematiche presentate negli interventi che hanno coinvolto rappresentanti della società civile, associazioni, sigle sindacali, bambini e studenti che hanno voluto far sentire la loro voce. Un grande successo di partecipazione per una piazza al tempo del Covid-19″.

Durante l’emergenza “è saltato agli occhi di tutti quanto poco contano i bambini per il Governo, quanto poco peso hanno i loro diritti e quanto sia facile dire alle famiglie di arrangiarsi”. Ma ora “diciamo basta con la didattica a distanza e di emergenza, chiediamo un ritorno a scuola a settembre in sicurezza e in presenza, quindi chiediamo più risorse, più insegnanti, più spazi. Tutto questo sicuramente ha un corso molto elevato, ma come si dice: l’istruzione costa, ma l’ignoranza la pagheremo molto di più”.

Proprio alla didattica a distanza si riferisce una segnalazione inviata da una lettrice alla nostra redazione. Si tratta di una comunicazione inviata da Er.go agli studenti universitari ospiti della Residenza Fioravanti, nella quale si parla di una campagna promossa da un’associazioe “per permettere a tutti i ragazzi la piena partecipazione ai momenti educativi in questo momento così difficile”, è il testo della comunicazione segnalata a Zic: “Oltre all’acquisto di tablet, pc, sim, ecc, per il quale è stata avviata una raccolta fondi, è necessario anche un aiuto alle famiglie e ai ragazzi per garantire la formazione digitale e il tutoraggio mediante volontari. Per chi pensa di avere le competenze giuste (si tratta di attività di base rivolte alle famiglie di bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie) e si vuole mettere in gioco come volontario è il momento giusto! Potrete dare la vostra adesione entro il 5 giugno”. Il commento della lettrice: “Credo che questa comunicazione sia una presa in giro rispetto alla situazione”.