Iniziativa di Adl Cobas e Luna “per portare l’attenzione sul tema abitativo della città di Bologna: affitti alle stelle, case fatiscenti, crescere di alloggi destinati ad uso turistico, con la conseguente speculazione di palazzinari e reti come Camplus”. Asia-Usb, intanto, ottiene il rinvio dello sfratto di una persona in difficoltà dopo aver perso il lavoro.
“Più case accessibili, meno singole a 1.000 euro. Fermiamo la turistificazione della città!”. Blitz negli uffici Camplus, stamattina, da parte delle/gli attiviste/i dello Sportello per il diritto all’abitare di Adl Cobas e del collettivo universitario Luna: “Questa mattina siamo entrate nell’ufficio commerciale di Camplus in via Zamboni 64, ‘il primo provider di student housing in Italia’, con la semplice intenzione di rendere noto che Camplus affitta stanze fino a 1.000-1.200 euro, in un momento di crisi abitativa profonda a Bologna, attaccando uno striscione alle finestre. La ‘rete di residenze di eccellenza’, così si autoproclamano, non ci ha neanche permesso di attaccarlo, spingendoci contro le finestre, sgomitando, togliendo telefoni dalle mani senza volerli poi ridare, e chiamando la forza pubblica. Per conto nostro, l’iniziativa di questa mattina, per quanto legata a Camplus e ai prezzi esorbitanti che propone, vuole portare l’attenzione sul tema abitativo della città di Bologna: affitti alle stelle, case fatiscenti, crescere di alloggi destinati ad uso turistico, con la conseguente speculazione di palazzinari e di reti come Camplus, arrivando a proporre affitti fino a 1.200 euro. La zona universitaria è la rappresentazione evidente di questa profonda trasformazione in atto: da quartiere studentesco sta sempre più diventando un quartiere per turisti facoltosi, con la maggior parte degli alloggi sottratti allə studentə e destinate ad uso Airbnb. E questa situazione non si limita alla nostra Zona-Uni, ma descrive efficacemente quella che ormai è la realtà abitativa di Bologna. Una città che sempre più si sta spostando verso una città-merce, a misura di turista, impossibile per chi la vuole abitare, ed è una tendenza che, con l’espansione dell’aeroporto Marconi, voluta principalmente da un’altra multinazionale, Ryanair, sempre più si concretizzerà. Per questo oggi, dopo aver denunciato Camplus e la situazione abitativa della nostra città, pedaleremo verso l’aeroporto insieme a chi abita il quartiere Pescarola e non solo, sotto l’incessante rumore degli aerei che sorvolano la periferia, per dire che la città non è né di Ryanair, né di Airbnb né di Camplus, per dire che è necessario ridurre l’impatto costante sulla salute dei cittadini, per dire che l’aereoporto Marconi e i suoi interessi non possono essere padroni della città!”.
Asia-Usb, intanto, segnala il rinvio (a settembre) di un altro sfratto: in questo caso “di una persona che dopo la perdita del lavoro e la domanda di casa popolare, non è più riuscita a sostenere l’affitto privato. Continuano le richieste ed esecuzioni di sfratto, che ci vedrà tutto luglio e già dai primi giorni di settembre ad organizzarci insieme a inquilini e solidali per evitare sfratti da casa privata e popolare, e per pretendere che giunta e amministrazione inizino a mettere in campo soluzioni strutturali per l’emergenza abitativa!”.