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Vertenza Nexive, Si Cobas: “Inseguiremo Poste finchè non si troverà una soluzione”

Ieri presidio davanti alla sede centrale di piazza Minghetti, con la partecipazione solidale dei lavoratori Logista: “Noi non facciamo scappare le aziende, facciamo valere i diritti”, rivendica il sindacato di base. Mentre in Comune supera i 1.700 votanti il referendum sulla democrazia sindacale lanciato da Sgb e sostenuto anche da Cobas e Adi.

01 Ottobre 2021 - 15:42

Ieri mattina “siamo stati davanti a Poste Italiane in piazza Minghetti con i lavoratori Nexive per ribadire che non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Infatti l’accordo dei confederali siglato con Poste Italiane prevede l’internazionalizzazione dei lavoratori diretti mentre quelli in appalto vengono totalmente ‘dimenticati’. Chiediamo subito la riassunzione all’interno di Poste Italiane per tutti i lavoratori e le lavoratrici”, ribadiscono i Si Cobas, aggiungendo che al presidio di ieri hanno portato la propria solidarietà “anche i lavoratori di Logista Italia, altra vertenza ancora aperta sul territorio. I lavoratori e le lavoratrici sanno perfettamente che la loro forza è l’unità. Alla lotta!”. Il sindacato di base promette che “non demorderemo, inseguiremo Poste fin quando i lavoratori non troveranno una soluzione. Chiediamo che vengano assunti in Poste, se poi in mezzo c’è anche Sda, non escludiamo questa possibilità”. Nel frattempo “abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo al ministro Orlando e aspettiamo di essere convocati”, aggiungono i Si Cobas evidenziando che “ai tavoli, dove Poste e Nexive non si sono mai presentati, Work Più e Dg hanno ribadito di non avere altri appalti per ricollocare i lavoratori. A questo punto la nostra controparete per discutere della ricollocazione di queste persone è Poste Italiane con le sue controllate, compresa Sda”. Infine, alla luce di alcune dichiarazioni stampa rilasciate nei giorni scorsi da alcuni sindacati confederali e rappresentanti istituzionali, i Si Cobas replicano: “Ci si accusa di essere quelli che fanno scappare le aziende: noi non facciamo scappare le aziende, facciamo valere i diritti, facciamo scappare le aziende che non applicano i diritti. Perchè licenziare con un messaggio, chiudere le aziende senza avvisare, scoprire che sei senza lavoro da un’agenzia immobiliare non fa parte della legalità di questo Paese e noi facciamo i blocchi per portare la legalità non l’illegalità. L’illegalità la portano le istituzioni che tacciono, i sindacati complici”.

Dal Comune, intanto, l’Sgb rende noto che a ieri erano più di 1.700 i dipendenti comunali che hanno già votato al referendum per il ripristino della democrazia sindacale, sostenuto anche da Cobas e Adi. “Fino ad ora nessun referendum aveva superato il numero massimo di 850 votanti circa”, sottolinea l’Sgb, ricordando che il numero di votanti già registrato “va ben oltre il voto ottenuto dalle singole organizzazioni sindacali alle elezioni Rsu e che supera ampiamente il 50% dei voti ottenuti da tutte le sigle sindacali complessivamente. I dipendenti comunali hanno quindi colto appieno il significato e l’importanza di un voto che non è di qualcuno o per qualcuno ma che è di tutti e per tutti. Si potrà votare ancora con un sistema online fino a venerdì prossimo mentre sabato 2 ottobre dalle ore 8 si terrà lo spoglio, a cui sono state invitate a partecipare tutte le rsu, a prescindere dall’appartenenza sindacale, presso la sede Sgb di via Zampieri 10”.