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Ustica, militare Usa: quella notte abbattuti due aerei di Gheddafi

Nuove conferme che il Dc9 Itavia sia precipitato dopo essere stato colpito per errore da veivoli Nato. Intanto, la Camera respinge l’emendamento sui benefici alle vittime del terrorismo, l’Associazione 2 agosto: “Sciatteria politica e morale”.

20 Dicembre 2017 - 20:44

Lo statunitense Brain Sandlin, nel 1980 marinaio in servizio sulla nave Saratoga che pattugliava il Mediterraneo, ha riferito che la notte del 27 giugno, durante un’operazione della Nato che coinvolgeva anche mezzi inglesi e francesi, il loro capitano li “informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli”. Aerei che viaggiavano sulla stessa traiettoria del Dc 9 Itavia precipitato al largo di Ustica. A raccogliere le sue parole la trasmissione di La7 “Atlantide”, che ha diffuso nelle scorse ore alcune anticipazioni.

Una rivelazione che può significare un grosso passo avanti nella ricerca della verità sulla strage, confermando che il Dc9 Itavia sia con tutta probabilità precipitato dopo essere stato colpito per errore. Sadlin, che vide con i suoi occhi due Phantom rientrare dopo la missione, riferisce anche di un clima molto teso, sulla nave, nei giorni successivi, e di non aver voluto parlare fino a oggi per paura, soprattutto dopo la morte in circostanze mai chiarite di un ufficiale della Marina.

Dice Daria Bonfietti, presidente dell’associazione parenti delle vittime: “Della nave Saratoga avevamo coscienza, i magistrati avevano appurato che tante erano le contraddizioni di quella notte. Registri spariti, parole dette e rimangiate il giorno dopo. Tanti elementi mostravano chiaramente il nascondimento di parti di verità. Ora siamo arrivati al punto: sono gli ultimi tasselli di un puzzle che ormai era davvero in via di definizione”.

Cattive notizie arrivano invece dal Parlamento per i familiari delle vittime delle stragi: “La legislatura si chiude con l’ultima farsa del Governo”, scrive Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980 e dell’Unione vittime per stragi: “Infatti, dopo il Senato anche la Camera ha respinto l’emendamento che conteneva le soluzioni per applicare completamente la legge 206/2004 in favore delle vittime di terrorismo e stragi che gli ultimi tre governi si erano impegnati con le nostre Associazioni a risolvere definitivamente”. L’esecutivo, nell'”ultimo incontro del 5 maggio – aggiunge – aveva assicurato che tutto sarebbe stato risolto. E infatti questo e’ il risultato finale non causato da una mancanza di fondi ma da una conclamata sciatteria politica e morale”.