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“Un’inchiesta collettiva per creare nuove convergenze”: nasce Laboratorio Bologna

“In questa città in continua trasformazione, vediamo un potenziale laboratorio per nuove lotte, sperimentando forme di autogoverno e conflitto. È un’opportunità per discutere della geografia urbana, dei diritti alla città e delle dinamiche sociali”.

26 Marzo 2024 - 15:31

Nasce Laboratorio Bologna, “un’inchiesta collettiva per creare nuove convergenze“.  Perchè “Bologna, contesa tra dimensione globale e sfera provinciale, è diventata un crocevia di tensioni. Con l’emergere di iniziative come il tecnopolo e Airbnb, fabbrica 4.0 e l’interporto, l’espansione infrastrutturale e i nuovi progetti legati ai finanziamenti del Pnrr, la città si è trasformata ed è tuttora in trasformazione”, si legge nella presentazione pubblicata sul sito che dà voce al progetto. “Le fabbriche locali sono diventate globali e il tessuto urbano si ridefinisce. Dalla città smart alla city of food, dalla città della conoscenza alla città green: le etichette riflettono i profondi cambiamenti in atto, ma anche i limiti dell’appropriazione economica e politica da parte delle forze tradizionali. Sempre più dati verranno prodotti nel gemello digitale di Bologna, mentre la crescita della sua popolazione avrà risvolti urbani e infrastrutturali che produrranno profondi cambiamenti sociali, e per questo sempre più aperto sarà il terreno della contesa per la città”.

Questo contesto “vede una miscela di flussi mercantili e nuovi proletari, con contraddizioni tra politiche abitative e investimenti, tra sindacati e capitali, tra una ‘febbre del fare’ e la crisi climatica, tra un precariato metropolitano mobile e un’appropriazione di potere e denaro fissa. Bologna- prosegue il testo- è ora una città di contraddizioni, attratta dall’essere al centro delle tensioni globali e diventando allettante per molti. In questa città in continua trasformazione, vediamo un potenziale laboratorio per nuove lotte, sperimentando forme di autogoverno e conflitto. È un’opportunità per discutere della geografia urbana, dei diritti alla città e delle dinamiche sociali”.

Continua la presentazione di Laboratorio Bologna: “Il governo municipale – cosiddetto progressista – contrasta con il conservatorismo nazionale , offrendo uno spazio fertile per nuove idee e pratiche, ma anche orizzonti bui e vicoli ciechi che richiedono saperi nuovi e riflessioni radicali per essere attraversati: uno starter pack. Le lotte e i movimenti sociali hanno portato alla luce varie sfide e opportunità, dalla logistica alla salute pubblica, dalla gestione dei luoghi abbandonati alla città accogliente, dalla cementificazione alla ridefinizione dello spazio pubblico, dalle strade sicure della presenza trans-femminista a quelle insicure dell’espulsione urbana… La costituzione materiale è cambiata, e la società cambia con essa. Proprio in questo contesto, proponiamo un’inchiesta collettiva per creare nuove convergenze tra diversi soggetti. Non si tratta solo di unire le forze, ma di aprire nuovi scenari di dialogo e collaborazione, sfidando la frammentazione e cercando di trasformare le tendenze in realtà tangibili. Un laboratorio da inventare, per costruire uno spazio comune per le lotte che spesso sfuggono alle grandi narrazioni sulla città”.