E’ quella a cui hanno dato vita ieri Smaschieramenti, Consultoria e Atlantide lasciando il corteo del Pride prima della conclusione. Gli organizzatori: “Città scommetta sugli spazi liberi”. E Merola: “Dialogheremo con chi occupa”.
Invece di proseguire fino alla fine della manifestazione, “abbiamo preferito prenderci una delle piazze al centro delle retoriche cittadine sul degrado e risignificarla con una presenza indecorosa”. Così Laboratorio Smaschieramenti, Consultoria transfemministaqueer e Atlantide hanno spiegato la scelta di staccarsi dal corteo del Bologna Pride, ieri, dopo aver effettuato un flash mob all’altezza di piazza Malpighi: un flash mob “indecoroso” e incentrato sulla “potenza dell’ano”, hanno sottolineato i collettivi dello spezzone transfemministaqueer, spiegando così il fatto che diversi manifestanti durante la perfomance si sono denudati. Concluso il flash mob, “insieme al Mit ci siano diretti verso piazza San Francesco per manifestare soprattutto contro il decreto Minniti-Orlando“. Invece che proseguire insieme al resto del Pride, “abbiamo preferito prenderci una delle piazze al centro delle retoriche cittadine sul degrado e risignificarla con una presenza indecorosa”. Smaschieramenti, Consultoria e Atlantide sottolineano che “nel nostro spezzone c’era anche l’Xm24. Ieri (venerdì, ndr) abbiamo partecipato anche noi all’iniziativa che c’è stata in via Fioravanti, per sostenere l’Xm24 ed invitare tutte ad essere con noi” in piazza.
Al Pride, intanto, secondo il Comitato organizzatore hanno partecipato più di 20.000 persone. Quest’anno la manifestazione Lgbtq ha dedicato un’attenzione particolare al tema degli spazi in città. A Bologna “si è perso lo smalto di scommettere e questo coraggio ha bisogno di essere recuperato”, ha dichiarato durante la manifestazione il Comitato del Pride: “Tanti spazi in città chiedono libertà, autodeterminazione e di essere considerati davvero un valore aggiunto”, hanno sottolineato gli organizzatori citando Xm24, Làbas e Atlantide come realtà “di cui andare orgogliosi”. E invece la città “ha perso coraggio ed ha paura, affronta ogni spazio a sè e con una discrezionalità che non ci fa bene”, ha aggiunto il Comitato, sottolineando che lo slogan del Pride di quest’anno, “Spazio all’orgoglio” vuol dire “tornare a scommettere sugli spazi liberi”. Dal Pride anche un invito a “respingere” i decreti Minniti-Orlando, perchè “dobbiamo essere accoglienti”.
Alle sollecitazioni del Comitato del Pride il sindaco Virginio Merola, che ha partecipato alla manifestazione, ha risposto così: “Insieme a chi occupa discuteremo dando a tutti una possibilità. Noi non amiamo gli scontri inutili. Ci sono esperienze come l’Xm24 e Làbas: con il dialogo credo che ci sia la possibilità di dare a tutti lo spazio che meritano, perchè non abbiamo bisogno di fare un conflitto sui posti. Abbiamo una città che ne è piena, non diventiamo immobiliaristi di destra o sinistra. Io sono aperto al confronto e a trovare soluzioni. Il movimento gay ha dato molto in questo senso per il rispetto delle diversità ed è bene che si prenda esempio da esso. Hanno fatto un patto di collaborazione con il Comune e oggi svolgono servizi di interesse generale per tutti i cittadini. Questa è la strada e noi siamo sempre aperti”.
Ha continuato Merola: in città ci sono “spazi per tutti. L’Xm24 ha un immobile decrepito che va ristrutturato, Làbas è un’esperienza molto originale che merita uno spazio. Il problema è non fissarsi sui posti ma sulle attività che si fanno. E le attività che si fanno sono utili alla città: credo che avere un sindaco che dice questo dovrebbe mettere tutti sulla strada fattiva e produttiva di salvare queste esperienze in un quadro di confronto e di condivisione. Fuori da questo quadro ci sono quelli che non vedono l’ora che si facciano gli scontri. Lasciamoli fuori”.