Quattro capoluoghi hanno raggiunto o superato le 35 giornate in cui le concentrazioni di Pm10 sono state superiori ai limiti; Bologna a quota 24. “Fumo grigio in piazza Verdi”, flash mob verso il G7 ambiente.
Il 2017 si sta confermando un anno decisamente nero per le emissioni di Pm10. In appena tre mesi gran parte dell’Emilia-Romagna ha già consumato l’intero bonus annuale dei 35 sforamenti del limite di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. Lo dimostrano i dati di Arpae relativi alle centraline di riferimento presenti nelle diverse città capoluogo. In cima alla lista nera ci sono Reggio Emilia con 45 giornate oltre il limite (già di più delle 42 registrate in tutto il 2016) e Modena con 40 (stesso dato dell’intero anno scorso). Altre due città hanno raggiunto la soglia dei 35 sforamenti: Piacenza (45 nel 2016) e Parma (30). Molto vicina anche Rimini con 33 (51), seguita da Ravenna con 26 (come in tutto il 2016), Bologna con 24 (33), Ferrara con 23 (36), Forli’ con 17 (23) e Cesena con 13 (come in tutto il 2016).
Lo smog è stato al centro anche di un flash mob effettuato qualche giorno fa da LuBo, intitolato “Fumo grigio in piazza Verdi”, in vista del G7 sull’ambiente che si terrà a Bologna nel mese di giugno. Simbolicamente, il fumo che si è alzato in zona universitaria “è l’aria irrespirabile che si portano dietro i 7 ministri dell’ambiente che arriveranno a giugno città. Un fumo fatto di smog, inquinamento e sostanze dannose, ma anche di rapporti economici e politici nocivi che producono le disuguaglianze ecologice e sociali. A contrastarlo però ci sono gli Air Protectors che hanno iniziato a mobilitarsi per diventare una parte sempre più forte nel conflitto ambientale che ha raggiunto scala planetaria. I G7 distruggono mentre i 7 miliardi costruiscono l’alternativa!”.