Acabnews Bologna

Sfratti, impegno del Comune ad aprire un tavolo sulla moratoria

Risultato del presidio che si è svolto stamattina sotto Palazzo D’Accursio e di un incontro tra Social Log e la Giunta. Alcuni manifestanti hanno simbolicamente messo un cappio al collo, per poi scioglierlo pubblicamente.

03 Luglio 2015 - 17:49

_DSC3801 copiaOggi Le famiglie del Comitato Inquilini Resistenti si sono date appuntamento sotto la piazza del Comune per gridare a gran voce “mai più morti per sfratto” ed evidenziare come i tentativi di arginare l’emergenza non stiano generando soluzioni. A detta della stessa prefettura di Bologna il “protocollo sfratti” ed il “protocollo emergenza abitativa” non funzionano a causa della scarsità di risorse ed alla mancanza di strumenti efficaci di applicazione, così che gli unici due rimedi previsti dalle istituzioni per risolvere l’emergenza casa, si rivelano completamente inadeguati, il tutto mentre gli sfratti continuano a colpire sempre più famiglie.

Riconoscendo la difficoltà che enti ed istituzioni incontrano nella gestione e nell’amministrazione del territorio, non possiamo comunque assistere inermi al peggioramento costante delle nostre condizioni di vita, non possiamo più permetterci che le soluzioni che proponiamo da anni, le uniche che fino ad oggi hanno consentito di ridare la casa a centinaia di famiglie, rimangano inascoltate per paura di intaccare il dominio ed il potere di ricchi proprietari immobiliari, speculatori edilizi e banche. La crescente preoccupazione per un costante aumento degli sfratti, unita alla tristezza e alla rabbia per il suicidio, dieci giorni fa, di una donna sotto sfratto, ci hanno portato, oggi, a chiedere conto alla giunta comunale del lavoro svolto per risolvere l’emergenza abitativa. Il presidio ha aperto oggi la discussione sull’esigenza di una moratoria sugli sfratti ed ha strappato un’impegno da parte dell’assessore alla casa ad aprire un tavolo con la presenza della prefettura sul tema della moratoria, unico mezzo concreto che oggi potrebbe incidere positivamente sulla vita di migliaia di persone che già da domani potrebbero finire per strada senza alcuna soluzione adeguata.

_DSC3759 copiaOggi, per fare in modo che la rabbia e la disperazione degli sfrattati e delle sfrattate si esprima con la voce della lotta per la casa, abbiamo simbolicamente sciolto il cappio di quella corda che, due settimane fa, una giovane donna ha considerato come unica soluzione alla disperazione di dover subire lo sfratto senza avere nessuna altra possibilità, per ribadire che uscire dalla solitudine è possibile, che resistere agli sfratti è possibile, che è possibile sciogliere quel cappio e fare in modo che si trasformi nella corda della solidarietà, che lega gli sfrattati, agli occupanti di case ed al movimento per il diritto all’abitare.

Rilanciamo la piattaforma di lotta:

– Una moratoria immediata degli sfratti
– La fine degli sgomberi e la difesa delle occupazioni abitative
– L’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa
– Il riconoscimento delle buone pratiche di autorigenerazione di stabili privati e pubblici sfitti, deteriorati e non utilizzati da anni
– L’accesso alle graduatorie ERP ad Isee zero
– Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia pubblica

Comitato inquilini resistenti con Social Log