Social Log: “La resistenza ha permesso di opporre il diritto alla casa alle pretese di una proprietà che trae enormi profitti”. Comitato via Gandusio: “La lotta va avanti, alla faccia del Pd”.
Un’altra giornata all’insegna della lotta per l’abitare. Di due casi, in via Stalingrado, danno conto il Comitato Inquilini Resistenti e Social Log, raccontando di aver “obbligato l’ufficiale giudiziario, ad operare, ancora una volta, un rinvio dello sfratto per le famiglie di Said, Mourjane ed i loro 4 figli minorenni. La solidarietà e la determinazione degli uomini e delle donne del comitato, hanno fatto in modo che venisse bloccato il quinto accesso dell’ufficiale giudiziario”.
Così la nota diffusa oggi pomeriggio: “La resistenza di oggi, rappresenta un impresa molto importante per la città, poichè ha permesso di opporre il diritto di 2 famiglie con 4 bambini, ad avere una casa, alle pretese di una proprietà che possiede l’intero palazzo e trae enormi profitti da rendite immobiliari e speculazione. Anche questa volta la sete di profitto dei ricchi palazzinari è stata ostacolata dall’intervento del movimento di lotta per l’abitare e solo grazie alla lotta di quest’ultimo che si è riusciti bloccare la richiesta della proprietà; l’immediata esecuzione dello sfratto, concedendo la possibilità ad entrambe le famiglie di poter aspettare la prossima assegnazione degli alloggi ERP. A chi crede di poter togliere dignità alle persone, abbandonandole in mezzo ad una strada, oggi la Bologna meticcia ha risposto, che essere sfrattati rappresenta una profonda ingiustizia, un atto intollerabile, a cui noi non siamo più disposti a sottostare. Fino a quando nessun si deciderà a risolvere realmente il problema dell’emergenza abitativa, con misure reali, come quelle che da anni propone il movimento per il diritto all’abitare, quali il blocco immediato degli sfratti, il rifinanziamento dell’edilizia residenziale pubblica e il riuso di immobili sfitti e inutilizzati, ogni mattina ci saranno sempre più famiglie disposte ad erigere quel muro di solidarietà infrangibile che oggi ha permesso alle famiglie di Said e Mourjane di rimanere nella propria casa per un altro mese”.
“Molti altri picchetti antisfratto, molte altre manifestazioni ci aspettano”, si legge in conclusione: “Continueremo a gridare prima i poveri, perchè noi davanti alla povertà e alla sofferenza sociale non gireremo mai la spalle, ne faremo finta di non vedere quanti drammi e sofferenze sta producendo questa crisi, continueremo a combattere e denunciare le ingiustizie e le contraddizioni fino a quando ogni famiglia non avrà trovato una soluzione degna”.
Poco distante, altri quattro sfratti sono stati sventati grazie alla mobilitazione del Comitato Inquilini di via Gandusio: “Gli sfratti che erano stati programmati per oggi, sono stati rinviati di circa un mese (ovvero al 27 ottobre 2015)”, scrive il comitato su Facebook.
“Ringraziamo tutti i solidali di stamattina – si legge inoltre – in particolare i compagni di Socialog impegnati sul fronte degli sfratti sempre più spesso anche insieme a noi e i compagni del Pcl sempre presenti ai nostri picchetti, salutiamo ancora tutti i presenti e ribadiamo che le case popolari sono un patrimonio della classe operaia, pagato con il sangue, il sudore e la Gescal, Acer e Comune di Bologna ne hanno fatto, come tutte le amministarzioni e gli enti gestori d’italia, un bussiness con le svendite all’asta, lasciando marcire lo sfitto, lasciando per strada la gente che lavora. In più dal 2001 si sono inventati la giostra delle assegnazioni a termine da 1 a 3 anni, sempre più numerose. Non si può permettere che questo saccheggio vada avanti, il 27 ottobre tutti ina Gandusio. Oggi abbiamo ottenuto solo un rinvio, la lotta va avanti! Alla faccia del Pd…”.