A rischio di finire in strada, racconta Asia-Usb, è la famiglia di un lavoratore che si è trovato disoccupato durante la pandemia: la proprietà vuole lo sfratto “ad ogni costo, nonostante il nucleo si trovi in attesa di assegnazione dell’alloggio popolare”. Il 20 maggio nuova “colazione resistente” davanti all’appartamento.
Sfratto procrastinato ma, “in piena pandemia“, il rinvio ottenuto è di “soli nove giorni”. Segnala il caso Asia-Usb, che stamattina ha organizzato un picchetto in via degli Ortolani e così dà conto di come, per il momento, si è evoluta la vicenda: “Con la pandemia ancora in corso, con le relative conseguenze sociali ed economiche, sono ripresi i tentativi di esecuzioni degli sfratti. Oggi, un lavoratore che si è trovato disoccupato nel corso della crisi pandemica, insieme alla sua famiglia si è visto minacciare di rimanere senza abitazione e senza soluzioni concrete alternative. La volontà della proprietà è chiara: eseguire lo sfratto ad ogni costo! Sappiamo bene che il rinvio brevissimo ottenuto oggi esprime la ferrea volontà da parte della proprietà di eseguire lo sfratto il prima possibile, nonostante la famiglia si trovi in attesa di assegnazione dell’alloggio popolare (la chiamata da parte di Acer dovrebbe avvenire entro il mese di maggio). Non è accettabile che Acer e amministrazione comunale non si siano neanche interessati alla situazione, e non intervengano a tutela dell’inquilino. Nel corso di questa settimana torneremo a bussare alle porte di Acer e del Comune, affinché le istituzioni predisposte si assumano le loro responsabilità. Diamo appuntamento a tutti giovedì 20 maggio per la colazione resistente in via degli Ortolani 73, per far sì che nessuno rimanga senza casa!”.