Meno del 5% ottengono l’asilo, più frequente il permesso umanitario ma spesso solo dopo il ricorso al giudice. Coordinamento migranti: “Per Questura e Prefettura ‘ospiti sgraditi’ da tenere sull’orlo della clandestinità”.
Almeno un richiedente asilo su due, a Bologna, riceve un “no” dalla Commissione territoriale. E’ il dato diffuso dal Coordinamento migranti, nella sua “campagna di denuncia delle pratiche di razzismo istituzionale portate avanti dalla Questura e Prefettura”. Scrive il Coordinamento: “Quando si tratta di migranti, Questura e Prefettura di Bologna rilasciano informazioni come se fossero permessi di soggiorno. Cioè poche e con tempi imprevedibili. La trasparenza della pubblica amministrazione è il nuovo mantra del governo. Solo che vale per tutti tranne che per i migranti. Stando alle frammentarie informazioni disponibili, in oltre il 50% dei casi i richiedenti asilo ricevono un diniego dalla Commissione territoriale. Meno del 5% sono i fortunati che ottengono l’asilo. Più frequente è invece il rilascio del permesso umanitario, spesso però in seguito a ricorsi al giudice, che rovescia la decisione della Commissione e mostra quante volte sia l’incompetenza a decidere sulla vita di uomini, donne e minori migranti. Si tratta d’altra parte di un permesso ‘precario’, da rinnovare ogni due anni dimostrando ogni volta di averne i requisiti. Precaria deve essere infatti la permanenza dei migranti a Bologna: ‘Ospiti sgraditi’ che è sempre bene tenere sull’orlo della clandestinità”.