Picchetto stamattina in via Gandusio. Asia-Usb: “La situazione di chi cerca casa a Bologna rimane tragica, e le difficoltà di studenti e giovani lavoratori per poter rimanere a vivere nella città nella quale studiano o lavorano devono essere risolte in maniera strutturale dalle istituzioni locali”.
“Anche oggi Asia-Usb era a fianco di un inquilino sotto sfratto. Uno dei tantissimi ragazzi arrivati a Bologna per frequentare l’università. Durante il periodo degli studi gli è stato assegnato un monolocale del villaggio Gandusio, all’ interno di un progetto di sperimentazione sociale gestito da Acer e Ergo”, riferisce il sindacato: “Terminati gli studi, l’ente gestore gli ha intimato di abbandonare l’alloggio in quanto non rientrerebbe più nei parametri di assegnazione. È attualmente lavoratore precario delle cooperative sociali, condizione che non gli permette di fornire sufficienti garanzie in molti affitti privati nella giungla che è attualmente la situazione abitativa a Bologna. Questa situazione lo ha portato a non aver trovato alternative, ponendolo inoltre nella condizione di ricatto morale perpetrata dall’ente gestore che lo inquadrava come occupante che impedisce l’accesso a altri studenti assegnatari, instillando chiaramente una guerra fra poveri”.
E oggi “grazie al picchetto di delegati sindacali di Asia-Usb e solidali, siamo riusciti ad ottenere un rinvio di un mese. La situazione di chi cerca casa a Bologna rimane tragica, e le difficoltà di studenti e giovani lavoratori per poter rimanere a vivere nella città nella quale studiano o lavorano devono essere risolte in maniera strutturale dalle istituzioni locali”, scrive il sindacato.