Acabnews Bologna

Pioggia di adesioni all’appello per le lavoratrici Yoox

In attesa della manifestazione di domani, in soli due giorni il testo ha raccolto oltre 800 firme, segnala il Coordinamento Migranti: ci sono anche quelle di Andrea Pennacchi (il Pojana), Michele Rech (ZeroCalcare), Nicoletta Dosio (attivista), Serra Yılmaz (attrice). Attestazioni di solidarietà anche da Spagna, Francia, Paesi Bassi Irlanda, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, El Salvador.

11 Dicembre 2020 - 18:56

In soli due giorni l’appello a sostegno dello sciopero delle lavoratrici migranti di Yoox “è stato firmato da più di 800 persone e sta circolando in tutta Italia e non solo”, è l’aggiornamento diffuso oggi dal Coordinamento Migranti: “Oltre alle firme, ai messaggi e alle mail di incoraggiamento e di lotta che continuano ad arrivare alla pagina dell’Assemblea donne migranti e all’indirizzo womenstrikeyoox@gmail.com, sono arrivate moltissime dichiarazioni da parte di ex clienti Yoox che, disgustati dal comportamento dell’azienda, hanno deciso di boicottarla. L’appello è stato condiviso oltre che da numerosi collettivi, anche da alcuni importanti nomi quali Andrea Pennacchi (il Pojana), Michele Rech (ZeroCalcare), Nicoletta Dosio (attivista), Serra Yılmaz (attrice), la fumettista Stefania Lancia (in arte ‘Sted’), Carlotta Vagnoli (giornalista freelance), Sofia Righetti (atleta paralimpica) e Benedetta lo Zito (autrice)”.

Ma la lotta delle lavoratrici, continua il comunicato, “ha anche oltrepassato i confini raggiungendo diverse parti d’Europa, dalla Spagna alla Francia, dai Paesi Bassi all’Irlanda, da Londra a Berlino, fino agli Stati Uniti e al Centro America, dove da El Salvador le operaie della fabbrica occupata di Florenzi rilanciano la lotta delle lavoratrici dell’Interporto di Bologna. Mentre i responsabili della Lis Group (società appaltatrice) dichiarano di ‘non vedere nemmeno’ le donne che scioperano, costringendole al licenziamento e impiegandole come operaie ‘usa e getta’, mentre i padroni della Yoox dichiarano alla stampa che i turni di lavoro, al centro della vertenza sindacale, sono stati predisposti ‘per la sicurezza e la salute dei lavoratori’, le donne in sciopero chiedono di quale sicurezza e di quale salute si parla visto che evidentemente non comprende né la loro né quella dei loro figli. Operaie, migranti e madri con il loro sciopero hanno reso finalmente visibile al mondo quello che si nasconde dietro alle scintillanti vetrine digitali. La lotta di queste donne non è mai stata soltanto vertenziale perché sanno che ai turni di lavoro massacranti, al continuo ricatto fra la scelta di essere madri o abbandonare i figli corrisponde una precisa organizzazione e messa a lavoro razzista e maschilista e perché sanno che la loro condizione è la stessa di tante altre donne migranti. Dal 25 novembre le lavoratrici della Yoox sfidano con coraggio lo sfruttamento, la violenza del permesso di soggiorno e il gioco al ribasso dei padroni. Per questo sabato alle 15,30 scendiamo in piazza Nettuno a Bologna, per gridare ancora una volta la nostra rabbia. Perché la lotta delle lavoratrici della Yoox è la lotta di tutte e tutti noi e non possiamo lasciarle sole”.